Nel giorno simbolo della corsa agli acquisti pre-natalizi, uno studio delle Nazioni Unite rivela le ombre presenti nelle catene di approvvigionamento per rispondere alla domanda di consumi nell’Unione Europea: 1.2 milioni di nuovi schiavi, 4.200 incidenti mortali sul lavoro all’anno e il 40% delle emissioni di CO2 fuori dai confini europei per produrre ciò che acquistiamo.
La siccità (prima) e le gelate (poi) del 2021 hanno dimezzato la produzione portando ad un aumento del prezzo. Il cambiamento climatico potrebbe generare una crisi produttiva senza precedenti
Missionario del Pime è morto a 77 anni a Dhaka per le conseguenze del Covid. Nel Paese dal 1972 aveva fatto crescere tra i tribali le “Credit Unions”, cooperative di credito grazie alle quali molte famiglie povere sono riuscite ad avviare una piccola attività, comprare casa o pagare gli studi superiori ai figli
Rispetto al 2019 le famiglie indiane – che hanno fortemente risentito dell’impatto della pandemia sull’economia – sono ricorse maggiormente a presiti per le spese di sostentamento. Anche le spese sanitaria sono aumentate da una media di 1.900 rupie al mese prima della pandemia a 4.700 rupie in piena emergenza. Incontrando difficoltà ad ottenere presiti bancari, in molti hanno chiesto denaro alla famiglia o a fonti rischiose.
Per misurare lo stato di salute dell’economia della Nigeria, una società di statistica ha inventato il «Jollof Index», un indicatore basato sull’analisi del prezzo degli ingredienti del piatto tipico nazionale: il riso jollof.
Il 29 novembre la Svizzera è chiamata al voto su una legge di iniziativa popolare che renderebbe le aziende multinazionali con sede nel Paese penalmente responsabili di violazioni di diritti umani e disastri ambientali anche quando sono commessi all’estero. Le Chiese sono schierate apertamente per il sì, insieme a un centinaio di associazioni della società civile
È battaglia sulla liberalizzazione dei mercati con la fine dei prezzi minimi garantiti contenuta in tre leggi promosse dal governo Modi. Il timore dei piccoli agricoltori è che – pur ottenendo la libertà di scegliere dove collocare i propri prodotti – non abbiano la possibilità reale di contrattare i termini migliori della vendita con i privati