Il campetto di padre Bachi, l’ultimo dono di Maradona

Il campetto di padre Bachi, l’ultimo dono di Maradona

Per i suoi 60 anni il fuoriclasse argentino scomparso ieri aveva aderito a “Las 10 del 10“, una campagna solidale della Croce rossa argentina per dieci periferie messe in ginocchio dal Covid-19. Partendo da Villa Palito a Buenos Aires nel nome di padre Bachi, il prete degli ultimi morto di Coronavirus

 

Era nato a Villa Fiorito, nella periferia sud di Buenos Aires. E a quelle stesse villas miserias – i quartieri più poveri delle metropoli argentine – Diego Armando Maradona ha dedicato anche una delle sue ultime iniziative. In occasione del suo sessantesimo compleanno – festeggiato appena qualche giorno fa il 30 ottobre – Maradona aveva aderito alla proposta del ministero dello Sport argentino per una campagna solidale intitolata «Las 10 del 10»Le dieci del numero 10»), in favore di dieci villas miserias del Paese. Una carovana fatta di aiuti sanitari (disnfettante, mascherine, alcol gel…) portati dalla Croce rossa in zone pesantemente colpite dal Coronavirus (l’Argentina è dopo il Perù il Paese dell’America Latina con più morti da Covid-19). Ma accompagnata anche da iniziative di promozione sportiva per strappare i ragazzi alla strada.

Come prima tappa era stata scelta Villa Palito, il quartiere di Buenos Aires dove svolgeva il proprio ministero padre Basilicio Brítez – per tutti padre Bachi – un prete degli ultimi portato via dal Covid-19 a 51 anni nell’agosto scorso. Proprio in occasione del compleanno di Maradona in questo quartiere a rischio di Buenos Aires era stato inaugurato il campetto «Padre Bachi» dove tanti ragazzi potranno per lo meno sognare di ripercorrere le orme del grande campione dell’albiceleste.

Essendo già un paziente a rischio in tempo di Coronavirus, Maradona non si era recato personalmente a Villa Palito; aveva inviato a rappresentarlo il suo avvocato Matías Morla, dicendo di promettere ai ragazzi del campetto che sarebbe arrivato di persona appena possibile. «Se possiamo dare una mano saremo lì – aveva dichiarato con la passione che tutti conosciamo -. Sono argentino fino al collo e per il mio Paese voglio dare la vita».

Il 30 ottobre sarebbe poi arrivata la festa triste nello stadio di La Plata vuoto. Ma sul suo profilo Instagram Maradona qualche giorno prima aveva rilanciato l’impegno per Villa Palito, pubblicando una storia in cui diceva: «Ci impegniamo a migliorare il campetto padre Bachi a Villa Palito. Il mio migliore regalo di compleanno sarà vedere i bambini felici». Poche ore dopo sarebbe arrivato il ricovero in ospedale per la crisi che ieri l’ha portato alla morte.

Oltre ogni sua fragilità umana, Maradona è rimasto un mito per la gente delle villas miserias in Argentina. E per questo ieri sera padre Pepe Di Paola – il più noto tra i preti villeros che spendono la vita tra i dimenticati delle periferie di Buenos Aires – alla celebrazione della Messa ha voluto porre per una sera la camiseta del campione davanti all’altare, tra le immagini di Madre Teresa di Calcutta e Oscar Romero.

«È uscito da un barrio come il nostro per diventare un campione del mondo, amato da tutti», ha detto padre Pepe. Senza dimenticare quanto la droga abbia rovinato la sua vita, come Maradona stesso riconosceva. Quella droga che resta una piaga terribile anche nelle villas miserias: «Quando è arrivata la notizia – ha aggiunto – mi trovavo proprio tra i ragazzi di una comunità che cercano di uscire dalla tossicodipendenza». «Preghiamo in questa Messa per Diego – ha concluso il prete villero – rendendo grazie per tutto quanto ci ha donato come argentini».