Collezioni senza frontiere
C’è anche il Museo Popoli e Culture tra i 26 fondatori della prima rete di musei italiani con patrimonio dal mondo, dalle realtà civiche a quelle missionarie
L’Italia custodisce un’enorme varietà di oggetti e testimonianze provenienti da contesti culturali extraeuropei. Si tratta di un patrimonio che si è stratificato nel tempo, frutto di secoli di esplorazioni, scambi, attività di collezionisti e di missionari. Diffuso su tutto il territorio nazionale, è presente non solo nei musei specificatamente dedicati alle culture del mondo, ma arricchisce la composizione delle collezioni di tantissime istituzioni molto diverse tra loro sia per tipologia, sia per dimensioni. Molti di questi reperti si trovano infatti in musei civici, missionari, universitari o in collezioni meno note, spesso con risorse limitate.
Ciò che caratterizza questo patrimonio è la necessità di affrontare questioni specifiche come le responsabilità etiche legate alla provenienza, al coinvolgimento delle comunità di origine dei beni, a restauri rispettosi di tecniche e materiali diversi e una corretta catalogazione, solo per citarne alcune.
Fino ad ora, ciascun museo ha affrontato la gestione di questo tipo di collezione e le problematiche ad esso connesse in modo autonomo e con le risorse e competenze che poteva mettere in campo. Rappresenta un importante cambio di prospettiva, dunque, la recente creazione di Mipam, rete nazionale dei “Musei italiani con patrimonio dal mondo”. Mipam nasce proprio dalla necessità condivisa di avere un luogo stabile di confronto e collaborazione tra professionisti del settore: direttori, curatori, conservatori, educatori e archivisti, per definire linee guida, collaborare a progetti comuni, favorire la ricerca, aumentare l’accessibilità e supportare la valorizzazione di patrimoni di opere non europee e dei loro articolati contesti culturali di riferimento e di provenienza.
La rete è stata ufficialmente costituita lo scorso 10 giugno presso il Museo Stibbert di Firenze: un passo importante per promuovere il dialogo, la condivisione di buone pratiche e una gestione trasparente e consapevole di patrimoni culturali globali. Si tratta infatti della prima rete nazionale dedicata ai musei italiani che conservano e valorizzano collezioni provenienti da Asia, Africa, America e Pacifico.
Il Museo Popoli e Culture del Centro Pime di Milano ha contribuito fin dal principio al percorso di creazione della rete, partecipando attivamente agli incontri preparatori che si sono svolti tra il 2023 e il 2025, insieme a numerose altre istituzioni museali italiane. Per noi è molto importante fare parte di questo sistema, perché attraverso il confronto e la collaborazione con i colleghi e le colleghe e una lettura condivisa del patrimonio, abbiamo la possibilità di migliorare il nostro livello di gestione della collezione e collaborare a costruire una società più informata, inclusiva e rispettosa delle differenze.
Dal canto nostro, contribuiremo alle riflessioni da una prospettiva missionaria con tutto il portato di storie e relazioni che caratterizza la nostra collezione, come l’opera di valorizzazione e tutela delle lingue di alcune comunità attraverso l’edizione di dizionari e grammatiche, o l’impegno nella difesa dei diritti di comunità e gruppi sociali vulnerabili. Un esempio su tutti: la cura per la dignità femminile attraverso il contrasto, fino alla completa abolizione, della pratica diffusa tra le donne delle famiglie aristocratiche cinesi di fasciare i piedi in modo da poter indossare le piccole scarpe di cui si possono vedere due esemplari esposti in Museo.
La nuova rete si propone come punto di riferimento nazionale per affrontare, insieme, questioni centrali legate alla storia, all’etica e alla cura del patrimonio culturale non europeo. Attraverso riunioni periodiche, progetti condivisi, pubblicazioni, attività educative e mostre, Mipam punta a rafforzare il legame tra musei italiani e contesti culturali internazionali, in un’ottica di trasparenza, accessibilità e corresponsabilità. L’ingresso ufficiale del neonato network nel panorama culturale italiano segna l’inizio di una nuova stagione di cooperazione e consapevolezza per il sistema museale.
Attualmente le istituzioni che fanno parte della nuova rete in qualità di musei fondatori sono 26, tra cui – oltre al Museo Popoli e Culture – si annoverano ad esempio: Mudec – Museo delle Culture di Milano, Musei Civici di Reggio Emilia, Cam Cultures and Mission (il Polo culturale dei Missionari della Consolata di Torino), Sistema Museale di Ateneo dell’Università degli Studi di Parma, Museo Civico di Scienze Naturali “Enrico Caffi” di Bergamo, Muciv – Museo delle Civiltà di Roma e Museo Egizio di Torino.
È stato anche istituito un board direttivo ristretto che avrà lo scopo di interfacciarsi con le istituzioni nazionali e internazionali.
Con orgoglio e impegno porteremo il nostro contributo affinché la rete possa lavorare al meglio e affinché tutti e tutte possano beneficiare di questo lavoro condiviso.
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