Salviamo un pezzetto di umanità dentro di noi
In questo tempo in cui sentiamo di meritarci un po’ di riposo, non riusciamo a essere del tutto sereni, per l’imperversare del male in così tante parti del mondo. L’augurio del nostro direttore: «Non ci resta che salvare un pezzetto di umanità e un pezzetto di Dio dentro di noi. Lo possiamo fare anche nelle settimane delle nostre vacanze, cercando ancora un po’ di bellezza dentro e attorno a noi»
In questi giorni chiudiamo il Centro Pime di Milano e ci prendiamo un periodo di vacanza. Staremo con le nostre famiglie e i nostri amici, oppure dedicheremo uno spazio tutto a noi stessi, faremo qualche viaggio, o semplicemente ci riposeremo a casa. Ne sentiamo il bisogno: il riposo, lo spazio per un ritiro interiore, il tempo con i familiari e gli amici, un viaggio desiderato finalmente possibile, fanno un bene immenso. È una cosa che auguriamo a tutti e tutti ne hanno diritto.
Non sono però vacanze serene. Io non sono sereno. La consapevolezza e il dolore per l’imperversare del male nel mondo sono diventati insopportabili. Il Papa, il patriarca di Gerusalemme, impotenti come noi, dicono tutto quello che c’è da dire. Ma le parole vengono meno di fronte alle famiglie del Myanmar rifugiate nelle foreste; ai bambini di Gaza che muoiono di fame; ai milioni di profughi del Sudan; agli attacchi alle città dell’Ucraina; alla violenta insicurezza di Haiti e a tante altre tragedie in corso e che non finiscono mai.
Si prova vergogna a definirsi “umani”. C’è da perdere la speranza che l’umanità riesca o voglia venirne fuori. Popoli di grande e antica cultura e nobiltà sono ora alla mercé dei peggiori leader possibili, a volte li hanno persino scelti. Comanda la gente peggiore, che manda a morte i migliori: donne e uomini che amano la pace e la libertà, bambini e le loro giovani madri, civili indifesi, giovani soldati destinati a morte sicura. Se ci sarà ancora un’umanità nel futuro, non potrà che condannare questa generazione perversa. C’è da chiedersi – sgomenti e increduli – fino a quando il Signore stesso potrà permettere tutto questo.
Eppure sento di non aver perso il senso di umanità, e non l’abbiamo perso in questo nostro Centro Pime di Milano, nella nostra rivista Mondo e Missione e nell’agenzia Asianews. Abbiamo cercato di fare il nostro dovere e del nostro meglio, riportando alla continua attenzione del pubblico le tragedie taciute e quelle di cui si parla. Abbiamo attivato iniziative di incontro e progetti di solidarietà. I nostri missionari, operatori umanitari e giornalisti sono presenti e hanno scritto dai luoghi della sofferenza. E abbiamo cercato di vincere la tentazione di perdere la fede offrendo momenti di inquieta preghiera.
Alla fine, forse, non ci resta che salvare un pezzetto di umanità e un pezzetto di Dio dentro di noi. Lo possiamo fare anche nelle settimane delle nostre vacanze, cercando ancora un po’ di bellezza dentro e attorno a noi.
Arrivederci alla ripresa del prossimo anno sociale. Vi aspettiamo tutti al Pime Day – 94° Congressino missionario il 21 settembre.
Articoli correlati
Filippine, la corruzione che ipoteca presente e futuro
Fare festa nonostante tutto

