Skip to main content
Icona decorativaIcona decorativa27 Settembre 2018 Redazione

Giovani e futuro: più ottimisti nel Sud del mondo

I risultati di un sondaggio compiuto dall’Ipsos in 15 Paesi: nei Paesi a basso reddito i tassi più alti di speranza nel futuro e nella possibilità di incidere in politica
  A ogni latitudine guardano al futuro con più ottimismo rispetto ai loro genitori. Ma le percentuali aumentano man mano che scende il reddito medio nel Paese. È il dato – per certi versi sorprendente – che emerge dai risultati di un sondaggio svolto dall’Ipsos tra un campione di giovani di tutto il mondo. Una fotografia commissionata dalla Fondazione Bill & Melinda Gates con l’obiettivo di capire quali tra le questioni poste dagli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Onu stiano più a cuore alle opinioni pubbliche mondiali. Dalla ricognizione sono emersi una serie di dati che può essere interessante analizzare alla vigilia ormai del Sinodo che in Vaticano dal 3 ottobre vedrà al centro dell’attenzione i giovani. Il sondaggio è stato condotto attraverso 40 mila interviste svolte in 15 Paesi: Australia, Brasile, Cina, Francia, Germania, Gran Bretagna, India, Indonesia, Kenya, Messico, Nigeria, Russia, Arabia Saudita, Svezia e Stati Uniti. Il dato comune è che i giovani rispetto agli adulti si aspettano un futuro migliore non solo per se stessi, ma anche per il proprio Paese e per il mondo. E i livelli di ottimismo record si raggiungono proprio nei Paesi a basso o medio reddito: gli ottimisti diventano quasi 8 su 10, contro i 5 su 10 dei Paesi a reddito più alto. Parallelamente è più alta anche la quota dei giovani che pensano che le proprie scelte future potranno incidere sul modo in cui i loro Paesi saranno governati: sono maggioranza in India, Nigeria, Kenya, Brasile e Messico, contro il 35% degli Stati Uniti. Riguardo invece alle priorità per la politica tra gli Obiettivi di sviluppo sostenibili il 33% indica come maggiormente importante la lottà alla povertà, il 31% l’accesso all’istruzione e il 27% l’accesso al lavoro. Ma va aggiunto che nei Paesi a basso e medio reddito cresce in maniera significativa la domanda di istuzione, che diventa la priorità numero uno per il 41% dei giovani. Altro tema trasversale è la consapevolezza della disparità di condizioni che colpisce le donne; nel Sud del mondo, però, traspare più ottimismo sulla possibilità che anche su questo tema la situazione possa migliorare nei prossimi quindici anni.

Articoli correlati

«Stiamo finendo le medicine»

Icona decorativa10 Marzo 2025
Icona decorativaRedazione
«Tra pochi giorni finiranno le riserve di antiretrovirali per i malati di HIV/AIDS. È la drammatica testimonianza della…

Haiti: adottiamo un nonno

Icona decorativa12 Febbraio 2024
Icona decorativaMaurizio Barcaro
La “Casa dei nonni” di Port-au-Prince è un luogo di accoglienza di anziani spesso soli e abbandonati che qu…

Il chirurgo del cuore

Icona decorativa17 Novembre 2023
Icona decorativaAnna Pozzi
Primario del Centro cardiologico pediatrico del Mediterraneo del Bambino Gesù di Taormina, il dottor Sasha Agati ha cur…