Manila: la diocesi contro le isole artificiali

Manila: la diocesi contro le isole artificiali

La denuncia del vescovo ausiliare Pabillo contro il progetto portato avanti da Duterte con una società di Hong Kong nell’ambito del progetto della Nuova via della seta: «Sono strutture per i ricchi e gli stranieri, mentre i poveri soffriranno a causa delle inondazioni»

 

“L’arcidiocesi di Manila è contraria alla bonifica di Manila Bay per ragioni ecologiche”. A sosteerlo è il vescovo ausiliare Broderick Pabillo, secondo cui il mega-progetto “è per i ricchi e gli stranieri, mentre i poveri soffriranno a causa delle congestioni e inondazioni a Manila”. Oltre a danneggiare l’ecologia quindi, questo piano andrà a colpire quella parte di popolazione che si affida alla baia per il proprio sostentamento. “È contro i poveri perché concentrerà i lavori a Manila invece di distribuirli nelle province” ha poi aggiunto il presule in una dichiarazione rilanciata da CBCP News, l’agenzia di informazione della conferenza episcopale filippina.

Anche diversi gruppi ambientalisti si sono uniti alle proteste, ma i rappresentanti dei progetti di bonifica hanno assicurato di aver studiato piani di sviluppo in accordo con gli standard ecologici.

Il recente appello di Pabillo si inserisce nella serie di proteste che la chiesa filippina aveva già avanzato nel 2013. In quell’anno il cardinale Luis Antonio Tagle, insieme ad altri 20 vescovi della provincia di Manila, si era rivolto al governo chiedendo di fermare i progetti di bonifica, perché questi vanno a solo vantaggio delle grandi imprese e danneggiano le condizioni di vita della popolazione indigente.

Il piano di bonifica a cui si sta opponendo oggi l’arcidiocesi di Manila prende il nome di Solar City Reclamation Project ed è solo uno dei tre progetti finora approvati dal Governo filippino, il quale ne ha in previsione altri 19 per permettere la costruzione di una serie isole artificiali nei pressi della capitale. I progetti andranno a coprire l’11% della baia per un’area totale di 1.994 km2.

Tutti questi piani di bonifica nascono a loro volta da un accordo siglato nel maggio 2017 tra il Presidente delle Filippine Rodrigo Duterte, il sindaco di Manila Joseph Estrada e l’impresa di costruzioni con base a Hong Kong HPA.

L’intesa prevede la costruzione di un agglomerato urbano (denominato City of Pearl) che coprirà un’area di 408 ettari e avrà come scopo l’attrazione di capitali finanziari esteri. La creazione di questo grande polo commerciale rientra nell’ambizioso progetto cinese della «Nuova via della seta» o Belt and Road Initiative il quale venne lanciato nel 2013 dal presidente Xi Jingping, in linea con una politica estera che ha per scopo l’espansione dei commerci e dell’influenza cinese.