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Icona decorativa, Icona decorativa14 Giugno 2025 Redazione

Floribert, martire dell’integrità

Verrà beatificato domenica 15 giugno il giovane congolese Floribert Bwana Chui, ucciso nel 2007 a Goma per non aver ceduto alla corruzione: «Un segno di speranza e di resurrezione per la martoriata regione del Kivu»

«Questo martire africano, in un continente ricco di giovani, mostra come essi possano essere un fermento di pace “disarmata e disarmante”. Questo laico congolese mette in luce il valore prezioso della testimonianza dei laici e dei giovani. Possa allora, per l’intercessione della Vergine Maria e del Beato Floribert, realizzarsi presto la sospirata pace in Kivu, in Congo e in tutta l’Africa!». Sono le parole di Papa Leone XIV in occasione delle beatificazione di Floribert Bwana Chui di domenica 15 giugno 2025.

Floribert è stato ucciso a Goma, il 7 luglio 2007, dopo essere stato barbaramente torturato. Giovane doganiere al confine con il Ruandam si era rifiutato di far passare un carico di generi alimentari deteriorati. In un contesto che, ieri come oggi, è segnato dalla violenza e dalla corruzione, Floribert – che era un giovane di grande integrità e di profonda fede, attivo nella Scuola della Pace di Sant’Egidio a Goma – ricorda moltissime persone che continuano a resistere ai soprusi e alla legge del più forte. Floribert lo ha fatto sino a donare la vita. Per questo, nel marzo 2015 è stata aperta la fase diocesana del processo di beatificazione che si è conclusa nel dicembre 2018. E lo scorso 25 novembre 2024, Papa Francesco ha autorizzato il Dicastero per le Cause dei Santi alla promulgazione del decreto di riconoscimento del suo martirio. Floribert Bwana Chui è stato beatificato il 15 giugno a Roma, nella basilica di San Paolo Fuori le Mura. La celebrazione vede la partecipazione della diocesi di Goma, a partire dal suo vescovo Willy Ngumbi, e di altri rappresentanti della Chiesa congolese, tra cui il cardinale di Kinshasa Fridolin Ambongo.

«Un giovane come voi». Così lo aveva ricordato Papa Francesco, il 2 febbraio 2023, allo stadio dei martiri di Kinshasa, nel corso della sua visita nella Repubblica Democratica del Congo: «Floribert Bwana Chui, a soli ventisei anni, venne ucciso a Goma per aver bloccato il passaggio di generi alimentari deteriorati, che avrebbero danneggiato la salute della gente. Poteva lasciare andare, non lo avrebbero scoperto e ci avrebbe pure guadagnato. Ma, in quanto cristiano, pregò, pensò agli altri e scelse di essere onesto, dicendo no alla sporcizia della corruzione. Questo è mantenere le mani pulite, mentre le mani che trafficano soldi si sporcano di sangue. Se qualcuno ti allungherà una busta, ti prometterà favori e ricchezze, non cadere nella trappola, non farti ingannare, non lasciarti inghiottire dalla palude del male. Non lasciarti vincere dal male, non credere alle trame oscure del denaro, che fanno sprofondare nella notte. Essere onesti è brillare di giorno, è diffondere la luce di Dio, è vivere la beatitudine della giustizia: vinci il male con il bene!».

La beatificazione di Floribert ha dato speranza e coraggio ai cattolici di Goma e a tutta la popolazione dell’est del Congo, che si trova dallo scorso gennaio sotto l’occupazione del Movimento M23. Quest’ennesima crisi ha aggravato le condizioni di vita della gente, mentre violenze e corruzione dilagano più che mai.

«La resistenza di Floribert al male è un segno di speranza e di resurrezione per la martoriata regione del Kivu – sostiene la Comunità di Sant’Egidio – attraversata da anni da una dolorosa guerra civile, aggravatasi negli ultimi mesi, ma anche per tutti i giovani del continente che rappresentano la grande maggioranza della sua popolazione».

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