Papa Leone al Pime: «Luce nel buio del male»
Eletta dall’assemblea generale la nuova direzione: padre Francesco Rapacioli è il superiore. A Castel Gandolfo l’incontro con il pontefice venuto dalla missione
Una nuova Direzione generale per il cammino dei prossimi sei anni. E il mandato di Leone XIV – il Papa che è stato lui stesso missionario – che incoraggia i membri dell’Istituto a essere «strumenti di pace» ed «evangelizzatori attraverso il dialogo fraterno con le altre religioni», avendo «a cuore i piccoli e gli emarginati». Sono le due eredità da cui ripartono i missionari del Pontificio Istituto missioni estere dopo la loro XVI Assemblea generale, tenutasi a Roma dal 22 giugno al 15 luglio sul tema “Pime, tutti e solo missionari: identità, responsabilità e libertà nella comune vocazione missionaria”.
I 37 delegati provenienti dalle comunità di tutto il mondo hanno eletto il nuovo Superiore generale, chiamato a raccogliere l’eredità di padre Ferruccio Brambillasca, che dopo aver svolto due mandati non era più rieleggibile. La scelta è caduta su padre Francesco Rapacioli, 62 anni, originario della diocesi di Piacenza-Bobbio, missionario prima in India e poi dal 1997 in Bangladesh. Dopo essere stato anche rettore del Seminario teologico internazionale di Monza, negli ultimi anni aveva ricoperto l’incarico di superiore regionale per l’Asia Meridionale. Nel suo mandato di sei anni sarà affiancato nella nuova Direzione generale da padre Daniele Mazza, romano, missionario in Thailandia, che avrà il compito di vicario, e dai consiglieri padre Ferdinand Kouadio Komenan (ivoriano, missionario in Messico) e Massimo Cattaneo (missionario laico italiano, già membro della Direzione generale uscente). A cascata ora anche le sette regioni in cui sono suddivise nel mondo le missioni del Pime indicheranno le proprie preferenze per i superiori locali, che verranno poi nominati dalla Direzione generale.
L’Assemblea è stata anche l’occasione per il primo incontro tra i missionari del Pime e Leone XIV: il Pontefice ha ricevuto infatti in udienza tutti i partecipanti all’Assemblea generale sabato 12 luglio nel cortile della residenza estiva di Castel Gandolfo a diverse famiglie religiose impegnate nei loro capitoli. Parlando in maniera generale a tutti i missionari e alle suore presenti, Papa Prevost ha invitato ciascuna realtà a pensarsi nell’orizzonte più grande della Chiesa, «come tasselli unici di un disegno che vi supera e vi coinvolge al di là delle vostre stesse aspettative: il progetto di salvezza con cui Dio vuole condurre a sé tutta l’umanità, come una sola grande famiglia».
Ai missionari del Pime – qualche giorno prima, proprio all’inizio della loro Assemblea – Leone XIV aveva inoltre inviato un messaggio dedicato specificamente al carisma dell’Istituto nel quale estendeva la sua benedizione apostolica «a tutta la famiglia del Pime». Nel testo ricorda come il mandato di Gesù (“Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura”, Mc 16,15) abbia «vibrato nell’animo del fondatore monsignor Angelo Ramazzotti (1800-1861), ispirandolo a dare vita a un Istituto prettamente missionario, che formasse futuri sacerdoti disposti a dedicarsi interamente all’annuncio del Vangelo e alla promozione umana, in mezzo a popoli e tradizioni di Paesi diversi, privilegiando quelle “periferie” esistenziali sino ai confini del mondo».
Citando le parole di Papa Francesco nell’esortazione apostolica Evangelii Gaudium, Leone XIV aggiunge quanto sia importante ricordare oggi che «in questo “andate” di Gesù, sono presenti gli scenari e le sfide sempre nuovi della missione evangelizzatrice della Chiesa, e tutti siamo chiamati a questa nuova “uscita” missionaria».
«Nel tempo che stiamo vivendo, segnato da numerosi conflitti e altrettante forme di povertà materiale e spirituale – commenta Papa Prevost – il vostro carisma si propone come luce nelle tenebre del male che offuscano la bellezza della verità eterna, a cui ogni uomo e donna deve aspirare. Pertanto, in nome di Cristo siate strumenti di pace nei contesti travagliati a motivo della sofferenza; continuate ad evangelizzare attraverso il dialogo fraterno con le altre religioni, facendovi promotori di una cultura solidale ed accogliente. Abbiate a cuore soprattutto i “piccoli” e gli emarginati; la vostra testimonianza sia in primis radicata nella carità operosa, nella ricerca della giustizia e nella difesa della dignità di ogni persona».
«In quanto eredi spirituali del venerabile monsignor Ramazzotti – conclude Leone XIV – anche voi portate sino ai confini della terra (cfr. At 1,8) la novità di Cristo e impegnatevi a costruire il Regno di Dio con la gioia dello Spirito e l’amore verso i fratelli a voi affidati; infatti, come ci ha ricordato Papa Francesco, “per essere evangelizzatori autentici occorre anche sviluppare il gusto spirituale di rimanere vicini alla vita della gente, fino al punto di scoprire che ciò diventa fonte di una gioia superiore. La missione è una passione per Gesù ma, al tempo stesso, è una passione per il suo popolo” (Evangelii Gaudium, n. 268)».
Il nuovo Superiore al Pime Day
Una prima occasione per incontrare il nuovo Superiore generale padre Francesco Rapacioli sarà il 21 settembre al Centro Pime di Milano nel contesto del “Pime Day”, il Congressino missionario che, fin dagli anni Trenta apre con un momento di festa il cammino annuale dell’Istituto.
Padre Rapacioli presiederà la Messa delle ore 10, all’interno della quale vi sarà il tradizionale gesto della consegna del crocifisso ai missionari del Pime, alle missionarie dell’Immacolata e ai laici dell’Alp in partenza per le loro prime destinazioni.
La giornata nel giardino della Casa madre in via Monte Rosa 81 vedrà poi le consuete attività di presentazione delle iniziative dell’Istituto, a partire dai cammini di animazione per i giovani e le famiglie.
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