Una fine del Ramadan con una fatwa di condanna degli attacchi suicidi. E con un gruppo di manifestanti guidati da Zaheer Ahmad Zindani, un uomo accecato da una mina in un attentato, in marcia da settimane verso Kabul per dire basta al conflitto che dura da 17 anni
Secondo il Global Peace Index il mondo è stato un po’ meno violento nell’ultimo anno rispetto al precedente. Ma ci sono aree in conflitto dove la situazione peggiora.
Nella regione centrale della Nigeria – la “Middle Belt” – sono scoppiati nuovamente violenti conflitti tra pastori e agricoltori. Un intreccio di motivi economici, climatici, religiosi ed etnici difficile da districare
Si moltiplicano le strutture ospedaliere colpite dai diversi schieramenti nelle aree di guerra. Il 15 marzo Medici senza frontiere promuove un evento a Roma in cui ne discuterà con un generale dell’esercito italiano.
Parla padre Francesco Patton, da maggio alla guida della Custodia di Terra Santa: «Il primo impegno a Gerusalemme? Amare la sua complessità. I politici? Si occupino di pace vicina alla vita concreta»
Il 9 ottobre il governo etiope ha dichiarato lo stato d’emergenza dopo una nuova ondata di rivolte. In mezzo all’incertezza è stallo anche della cooperazione e dell’assistenza sanitaria alla popolazione.
Domani è il quinto anniversario dell’indipendenza del Sud Sudan dal Nord. Ma senza pace c’è ben poco da festeggiare. Un fotografo ritrae il grido di pace scritto sui corpi degli sfollati.