Il Pime in assemblea

Il Pime in assemblea

Dal 27 aprile al 23 maggio a Roma l’Istituto vivrà il momento di verifica generale del suo cammino ed eleggerà la sua nuova direzione generale

 

In questa primavera 2019 si rinnova per il Pime l’appuntamento con l’Assemblea generale, il momento che ogni sei anni scandisce il cammino della vita dell’Istituto secondo quanto previsto dai suoi statuti. «Guai a me se non predicassi il Vangelo» è il versetto della Prima Lettera ai Corinzi scelto come frase guida di questa quindicesima Assemblea generale; quasi un monito per i delegati che parteciperanno ai lavori in rappresentanza degli oltre 460 missionari che oggi formano il Pime. La citazione di san Paolo  mette infatti in risalto quello che sarà il vero oggetto delle quattro settimane di discussioni, in calendario  dal 27 aprile al 23 maggio: l’annuncio del Vangelo. Il titolo vero e proprio declina infatti questo annuncio nel concreto: «Persone, luoghi e modi della missione per il Pime di oggi e di domani». Il compito dell’Assemblea non sarà infatti solo quello di eleggere una nuova direzione generale per l’Istituto, ma discernere e stabilire le direzioni da prendere per portare avanti al meglio la missione del Pime.

A differenza di quanto avvenuto nelle occasioni precedenti, i lavori dell’Assemblea generale questa volta si apriranno a Milano invece che a Roma; questo per dare la possibilità ai missionari presenti di visitare i nuovi spazi della Casa madre in via Monte Rosa, di cui sono stati appena ultimati i lavori di ristrutturazione. La mattina di domenica 28 aprile la Santa Messa nella chiesa di San Francesco Saverio aprirà ufficialmente l’Assemblea generale, che comincerà però le sue sessioni solo la mattina seguente, dopo il trasferimento a Roma. Nella capitale, la prima settimana inizierà con l’incontro con il cardinale Fernando Filoni, prefetto della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli, a cui faranno seguito le relazioni delle sedici diverse circoscrizioni in cui sono suddivise le missioni del Pime nel mondo: ciascuna di queste regioni presenterà la propria situazione attuale, i risultati raggiunti e le prospettive di sviluppo futuro. A questo proposito sul tavolo della discussione vi saranno sia i progetti di missioni in nuovi Paesi, sia le nuove forme di presenza là dove il Pime svolge già il suo servizio. Uno spazio importante verrà inoltre dedicato all’incontro con le Missionarie dell’Immacolata, la congregazione femminile che si ispira al carisma dell’Istituto.

Dopo questa prima ricognizione le settimane successive saranno riservate al confronto vero e proprio all’interno dell’Assemblea; non mancheranno, però, anche momenti di ritiro e spunti di riflessione portati da soggetti esterni al Pime. È il caso, ad esempio, dell’incontro venerdì 10 maggio, con il cardinale João Braz de Aviz, prefetto della Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica. Altro momento forte sarà la giornata di ritiro guidata da padre Bruno Rampazzo, Superiore generale dei rogazionisti, prevista per lunedì 13 maggio, subito prima dell’elezione della nuova direzione generale.

Nel programma è stato inserito anche un pomeriggio con padre Hans Zollner, gesuita tra i massimi esperti sul tema degli abusi sui minori, tema delicato che interpella tutti oggi nella Chiesa. Durante i lavori è poi prevista l’udienza di Papa Francesco ai delegati: le parole che rivolgerà all’Istituto rappresenteranno un punto di riferimento importante per il cammino del Pime negli anni a venire.