Filippine, il dialogo interreligioso e i 500 anni di evangelizzazione

Filippine, il dialogo interreligioso e i 500 anni di evangelizzazione

Padre Sebastiano D’Ambra – da anni impegnato a Mindanao per il dialogo tra cristiani e musulmani e responsabile per il dialogo interreligoso della Conferenza episcopale – spiega perché la Chiesa filippina ha scelto di dedicare a questo tema il 2020, anno che precede l’anniversario dell’evangelizzazione del Paese

 

Il 2020 sarà un anno dedicato al dialogo interreligioso nelle Filippine. Lo ha annunciato la Conferenza episcopale filippina (CBCP nell’acronimo inglese) pubblicando un opuscolo in preparazione al 2021, anno che segnerà l’anniversario dei 500 anni di presenza cristiana nel Paese.

Il manualetto intitolato “Walking together on the road of dialogue” e scaricabile dal sito di Silsilah Movement è stato scritto da padre Sebastiano D’Ambra, missionario del Pime che guida la Commissione per il dialogo interreligioso della Conferenza episcopale delle Filippine. Padre Sebastiano è impegnato da tanti anni attraverso il movimento Silsilah a Zamboanga nel dialogo con la comunità musulmana: in questo articolo raccontava la sua esperienza nell’isola di Mindanao dopo l’uccisione dell’amico padre Salvatore Carzedda con il quale ha lavorato per permettere la pacifica convivenza tra cristiani e musulmani in particolare.

Nel manualetto pubblicato dalla CBCP padre D’Ambra spiega le ragioni per cui si è scelto di dedicare il 2020 al dialogo tra cristiani e le altre confessioni religiose del Paese. Infatti «mentre i cattolici sono chiamati a rinnovare la propria fede, sono anche invitati a riscoprire l’importanza del viaggio da percorrere in solidarietà con persone di fedi, culture e religioni diverse».

La celebrazione dei 500 anni di evangelizzazione delle Filippine è quindi un’occasione importante per riflettere sul senso di essere cristiani in un contesto come quello delle Filippine, dove convivono popolazioni indigene, cattolici e musulmani. Nell’introduzione padre D’Ambra poi prosegue: «È inoltre importante che i cristiani, in questa occasione speciale del festeggiamento dei 500 anni di evangelizzazione delle Filippine, facciano uno sforzo speciale nel rimuovere i pregiudizi accumulati da generazioni per essere sempre guidati dal “nuovo comandamento” di Gesù: il comandamento dell’amore».

Richiamando il documento firmato da Papa Francesco e l’Imam di Al-Azhar Ahmad Al-Tayyeb ad Abu Dhabi a febbraio di quest’anno, padre D’Ambra spera che il breve manuale possa essere un aiuto non solo a rimuovere i pregiudizi reciproci tra le confessioni religiose, ma possa anche portare in ultima analisi alla creazione di una “cultura del dialogo” e alla comprensione reciproca. «La nostra sfida oggi è di dare un significato più profondo alla cultura del dialogo che ci guidi ad approfondire lo spirito del nostro dialogo con Dio, il dialogo con noi stessi, il dialogo con gli altri e il dialogo con il Creato».

Per fare ciò non si può fare altro che essere «convinti che tutti quanti facciamo parte della stessa famiglia umana, creata e amata da Dio». L’opuscolo infatti ha anche come obiettivo quello di riflettere sul contesto globalizzato in che deve affrontare l’umanità. «L’aspirazione spirituale di ogni essere umano non può trovare risposta solo attraverso lo “sviluppo senza cuore”. La nostra missione è di incontrare le persone di fede diversa riscoprendo i bisogni spirituali di tutti gli esseri umani e costruire insieme “la cultura del dialogo come percorso di pace”».