C’è un vescovo a Hong Kong

Dopo due anni e mezzo papa Francesco ha nominato il gesuita Stephen Chow Sau-yan alla guida di una Chiesa in un momento particolarmente difficile per la dura repressione delle proteste anti-Pechino. Un pastore giovane che qualche tempo fa aveva detto: “Sono disposto a essere un ponte. Questa società non avrà futuro se qualcuno non sceglie di camminare nel mezzo e di fare da ponte”
 

Hong Kong, l’opposizione in carcere. Cinque vengono dal mondo cattolico

Stanotte entrano in prigione altri cari amici, tra i quali Lee Cheuk-yan, Cyd Ho e Leung Kwok-hung. Molti dei condannati per “assemblea illegale” sono cresciuti con la Chiesa locale e i missionari del Pime. Sono i confessori dei nostri giorni: meriterebbero più riconoscimento. Ma il nostro tempo e questo mondo non amano la libertà
 

Perché il Vaticano tace su Cina e Hong Kong?

Padre Gianni Criveller, missionario del Pime e sinologo, commenta le risposte del segretario vaticano per i rapporti con gli Stati mons. Paul Gallagher a una domanda posta in un’intervista dalla rivista America: “L’enciclica Fratelli tutti ha parlato del significato dei movimenti popolari per una conversione politica. Credo che a Hong Kong li abbiamo visti in azione, ma Roma tace e continua a non designare un vescovo per i cattolici di Hong Kong”
 

Quell’amico ex missionario tra gli arrestati di Hong Kong

Jack Clancy – arrestato insieme a decine di altri ex parlamentari e attivisti il 6 gennaio – era arrivato a Hong Kong negli anni sessanta come missionario cattolico di Maryknoll. Carrie Lam ha affermato più volte che la legge sulla sicurezza nazionale sarebbe stata applicata per fermare le frange violente delle manifestazioni. Ma le persone arrestate sono persone pacifiche e ben conosciute
 
1 3 4 5 6 7 8 9 13