Nelle Filippine, il Natale è una festa di canti
Nelle città come nei villaggi, bambini e giovani passano di casa in casa cantando canzoni natalizie. Una tradizione che è tuttora molto viva e sentita
Il Natale nelle Filippine inizia… a settembre! Perlomeno per i commercianti che si preparano con largo anticipo. Per i cristiani si entra nell’atmosfera sacra di questa festa soprattutto con la novena dal 16 al 24 dicembre, con la Messa delle 4 di mattina molto partecipata dalla gente. Ma una bella caratteristica filippina sono anche i canti di Natale che vengono eseguiti dai gruppi delle parrocchie, di solito i giovani, che vanno di casa in casa nei quartieri o nei villaggi, per portare un augurio a ogni famiglia e raccogliere qualche offerta che poi viene usata per le attività spirituali e ricreative del gruppo stesso durante tutto l’anno.
Quando ero nella parrocchia di Sampoli e poi in quella di Lakewood sull’isola di Mindanao, gli studenti di solito finivano la scuola verso il 13 o 14 dicembre con l’immancabile festa di Natale, in cui si condivideva il cibo e si scambiavano i regali. Poi, una volta iniziate le vacanze, si ritrovavano subito in parrocchia o nelle rispettive cappelle per preparare i canti, che venivano eseguiti anche a più voci e con coreografie fatte di bei costumi e di danze.
Una volta pronti, andavano subito in municipio a chiedere il permesso del sindaco di passare di casa in casa. Cosa che poi iniziavano a fare tutti i giorni da mattina a sera. Non vi dico la loro stanchezza alla fine di queste lunghe tournée e i tentativi di recuperare un po’ di voce con litri di tè al ginger. Ma non per questo si arrendevano. Anzi, mi chiedevano pure il camion e un autista della parrocchia per andare a cantare anche nelle municipalità vicine. Ricordo che un anno avevano raccolto quasi 80.000 pesos (circa 1.250 euro), che poi hanno usato come fondo per i loro ritiri spirituali, per il campo estivo, per le attività ricreative e anche per partecipare al Festival dei giovani della diocesi di Ipil, chiamato Baliakag, gareggiando e vincendo più volte nella gara della canzone da loro composta e danzata con una splendida coreografia a tema.
Sampoli e Lakewood sono due parrocchie poverissime di contadini mezzadri e di tribali analfabeti. Ma in più occasioni sono riuscite a vincere la gara di canto e coreografia, sfidando parrocchie ben più grosse e ricche, dove le famiglie benestanti sponsorizzavano i loro giovani e assoldavano i coreografi. I nostri ragazzi, invece, facevano molti sacrifici per comporre da sé la canzone, cucirsi i costumi, inventarsi una coreografia armonica e raccogliere i fondi necessari con la maratona dei canti natalizi. Che onore e che fierezza riuscire a vincere! E che iniezione di fiducia e stima per queste due piccole comunità, che però sapevano interpretare l’autentico spirito del Natale.
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