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Tre donne resilienti per un augurio di pace

L’EDITORIALE. Il Libano è uno dei due Paesi – insieme alla Turchia – visitato da Papa Leone nel suo primo viaggio all’estero. Come tutte le “prime volte”, questo viaggio ha un grande significato. Ascolta l’editoriale anche in PODCAST

Nella tragica esplosione che colpì Beirut nel 2020 fu gravemente danneggiato anche il dipinto Maddalena di Artemisia Gentileschi, appartenente alla collezione privata della famiglia Sursock. L’inestimabile opera d’arte è stata restaurata con cura e riportata a Napoli, la città dove era stata dipinta 500 anni fa, esposta nella magnifica cornice del chiostro maiolicato di Santa Chiara. L’ho ammirata con pensosa commozione. Se la vicenda della tela è certamente minore rispetto alla gravità dei drammi del Libano e dei Paesi vicini, rimane una storia suggestiva che ci parla di due donne forti e tenaci: Maddalena, appunto, e la pittrice del Seicento. E che mi fa pensare a quella di un’altra protagonista resiliente, di origine libanese, che incontriamo nei Vangeli.

Gesù visitò il Libano, dove accadde un episodio che segnò una svolta nella sua vita. Marco e Matteo, ai capitoli 7 e 15 rispettivamente, ci raccontano che Gesù esce dal suo territorio e si reca nella zona di Tiro e Sidone. E in quella terra straniera incontra una donna siro-fenicia, ovvero libanese. Lei, che in quanto straniera rimane anonima, supplica il Maestro di prendersi cura della figlia gravemente malata. Ma lui non l’ascolta, non le risponde nemmeno. Lei insiste, e Gesù giustifica il penoso silenzio affermando che la sua missione è solo per le “pecore perdute della casa di Israele”. La donna non si dà per vinta. La sua insistenza è commovente, e riesce a strappare a Gesù un cambiamento di programma e di prospettiva. Grazie alla donna libanese piena di amore per la figlia e di disperata fede in lui, Gesù comprende il carattere universale della sua missione. Gesù esce così non solo dalle frontiere nazionali, ma anche da quelle mentali e religiose. Una svolta generata dall’ascolto di una donna che l’ha cambiato. Una donna forte come forti erano Maria Maddalena e Artemisia Gentileschi.

Il Libano è uno dei due Paesi – insieme alla Turchia – visitato da Papa Leone nel suo primo viaggio all’estero. Come tutte le “prime volte”, questo viaggio ha un grande significato. Il Libano è un “Paese messaggio” – come già lo definì Giovanni Paolo II – dove si tenta sempre di ripartire per tessere nuove speranze. È una terra in cui, per vari decenni, credenti di diverse confessioni sono vissuti insieme, creando un singolare esempio di sviluppo economico, culturale e civile. Il diritto di voto alle donne è riconosciuto dal 1952. Nel 1975, l’instabilità dell’area mediorientale ha causato una guerra civile con un tragico strascico di stragi, delitti politici, invasioni e oppressioni.

Nella notte di Betlemme è stata augurata pace alle donne e agli uomini che Dio ama.
Mi piace immaginare che il Libano, dove Gesù ha ascoltato il grido di fede di una donna, realizzi la sua vocazione profetica: l’ascolto, il riconoscimento e il rispetto reciproci sono possibili. La pace è possibile. Pace a voi, care lettrici e lettori. Sia pace sul mondo.

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