A Bissau, nel segno della fraternità

A Bissau, nel segno della fraternità

Trentacinque missionari e missionarie del Pime da cinque Paesi africani si sono dati appuntamento in Guinea-Bissau per una settimana di formazione sul tema dell’inculturazione e della fraternità

Si è concluso il corso di formazione continua che ha radunato a Bissau, dal 21 al 26 gennaio, un gruppo di 35 persone tra missionari del Pime, missionarie dell’Immacolata e volontari dell’Associazione Laici Pima (Alp) provenienti da cinque nazioni dell’Africa: Guinea-Bissau, Costa d’Avorio, Ciad, Camerun e Tunisia. Originari di una decina di Paesi diversi, i missionari e le missionarie hanno vissuto un prolungato momento di condivisione e interculturalità. “Interculturalità e fraternità” era anche il tema del corso. Sono stati giorni di studio, ascolto, condivisione, preghiera, socialità e allegria.

Il formatore è stato padre Benjamin Akotia, presbitero togolese, vicepresidente dell’Università Cattolica dell’Africa Occidentale (Abidjan, Costa d’Avorio). Padre Akotia ha affrontato i temi della parentela e degli antenati, e aspetti culturali legati a racconti, riti, balli e stregoneria, mettendoli in relazione con la capacità della cultura africana di accogliere il Vangelo. L’ospitalità è un tema fondamentale per comprendere in termini positivi la relazione tra cultura e Vangelo. Senza ospitalità, la famiglia e la cultura africana cessano di esistere. E la cultura africana ha la capacità di ospitare il Vangelo. Padre Akotia ha invitato i missionari ad accogliere l’ospitalità che l’Africa offre loro: è questo che li distingue dai colonizzatori, che non si ritengono ospiti ma padroni.

Le lezioni del formatore, un intellettuale che molto riflette e scrive sulla relazione tra cultura africana e l’annuncio del Vangelo, hanno suscitato una forte impressione, dando vita a un dibattito vivace: diversi punti di vista e esperienze si sono confrontati in un clima sempre di dialogo, ascolto e stima.

Sono stati giorni di fratellanza missionaria. E, forse per la prima volta, il corso di formazione continua ha incluso missionarie dell’Immacolata e una coppia di missionari dell’Alp, Chiara e Filippo Gatti. Un altro aspetto importante è che, attorno al corso, si crea un’opportunità di ospitalità e visite tra missionari che operano in diversi contesti africani, dando vita a confronti, suggerimenti e incoraggiamenti reciproci.

Il corso si è svolto presso il Centro di Spiritualità di Ndame, alla periferia di Bissau, che fu ideato e fondato dai padri Leopoldo Pastori e Mario Faccioli. Per molti di noi, che hanno avuto in questi due missionari degli affezionati formatori e direttori spirituali, vivere nel Centro che loro hanno voluto con tanta convinzione è stato di grande significato ed emozione.

La Guinea-Bissau è un piccolo Paese che attraversa ancora gravi difficoltà: ma è molto amato dai missionari del Pime, che vi sono giunti nel 1947, e che mai hanno smesso di inviare missionari generosi e di portare avanti numerosi progetti educativi e sociali. Un grazie ai missionari e alle missionarie che hanno facilitato questo incontro con grande disponibilità e squisita ospitalità.