India, nella pandemia la nuova casa del premier resta “essenziale”

India, nella pandemia la nuova casa del premier resta “essenziale”

Mentre il Paese attraversa una devastante seconda ondata di contagi da coronavirus, i lavori nel cantiere di Central Vista – volto alla costruzione delle residenze del primo ministro e del vicepresidente e di un nuovo Parlamento per un costo totale superiore a due miliardi di euro – non si ferma

 

Nel mezzo dell’imperversare della pandemia di coronavirus in India, la maggior parte delle attività lavorative a New Delhi sono state fermate. Ma a non fermarsi sono i cantieri per la costruzione delle residenze del primo ministro e del vicepresidente – avviati nel settembre del 2020 dalla Tata Projects Limited e con termine previsto entro dicembre 2022 – nell’ambito del progetto Central Vista, racconto Scroll.in e l’Hindustan Times.

Al momento, solo i progetti di costruzione che hanno lavoratori che soggiornano in loco sono autorizzati a operare a Delhi, secondo le linee guida del lockdown. Ma un’eccezione è stata fatta – appunto – per questo progetto che è stato dichiarato un “servizio essenziale”.

Il progetto – un’iniziativa del governo di Narendra Modi – mira a riqualificare un tratto di 3,2 km chiamato Central Vista che si trova nel cuore di Lutyens Delhi, costruita dagli inglesi negli anni ’30. Oltre alla costruzione delle residenze del primo ministro e del vicepresidente, comporta l’abbattimento e la ricostruzione di diversi edifici governativi, tra cui la costruzione di un nuovo Parlamento per un costo totale di 200 miliardi di rupie (più di 2 miliardi di euro).

Saranno costruiti anche un segretariato centrale comune e un edificio per il gruppo di protezione speciale. L’obiettivo dichiarato del progetto, supervisionato dal ministero degli Alloggi e degli Affari Urbani dell’Unione, era quello di inaugurare un nuovo Parlamento entro il 75° giorno dell’indipendenza dell’India che cadrà il prossimo anno. Il completamento del progetto, precedentemente stimato entro il 2024, è stato previsto entro la fine del 2026, ha riportato il The Times of India.

Diversi partiti dell’opposizione hanno criticato duramente il progetto, giudicato un oggetto di vanità del Bharatiya Janata Party – il partito nazionalista indù di Modi – specialmente mentre il Paese combatte una grave crisi sanitaria. In India, infatti, si registrano ogni giorno oltre 300mila nuovi casi di coronavirus, che hanno portando il conteggio a superare i 20 milioni dall’inizioo della pandemia. La seconda ondata ha portato a un aumento senza precedenti della domanda di letti, ventilatori, forniture di ossigeno e farmaci mentre gli ospedali lottano per tenere insieme l’infrastruttura sanitaria del Paese. Eppure, il nuovo alloggio del vicepresidente dovrebbe essere finito entro maggio dell’anno prossimo, secondo le stime del Dipartimento Centrale dei Lavori Pubblici.

“Questo è grottesco. Niente soldi per l’ossigeno e i vaccini mentre i nostri fratelli e sorelle muoiono in attesa di un letto d’ospedale per essere poi cremati nei parcheggi. E Modi sperpererà il denaro pubblico per alimentare la sua megalomane vanità. Fermate questo crimine”, ha twittato per esempio il leader del Partito comunista indiano, Sitaram Yechury, mentre critiche analoghe sono arrivate dal Partito del Congresso.