Sette anni fa iniziava l’odissea dei richiedenti asilo confinati dall’Australia su due isole in mezzo all’Oceano. Un trattamento inumano che ha provocato morte, malattie psichiche e tanti altri problemi e resta irrisolto. Padre Giorgio Licini, segretario della Conferenza episcopale della Papua Nuova Guinea, racconta qual è oggi la situazione. E rilancia l’appello: l’Australia abbandoni questa politica crudele e scelga una via d’uscita umanitaria
Parla il salesiano bergamasco di cui Papa Francesco ha accettato in questi giorni la rinuncia alla guida dell’arcidiocesi di Rabaul per raggiunti limiti di età. Al suo posto arriverà un vescovo papuano. «Lo sfruttamento intensivo delle materie prime per gli interessi di compagnie straniere e l’emergenza educativa le grandi ferite che restano aperte in questa terra»
Viaggio nella regione settentrionale della Papua, dove da qualche anno sono presenti i missionari del Pime. Tra villaggi, coste e la terza più grande foresta pluviale al mondo. Da preservare
In un’isola dell’Oceania c’è una grossa cupola di cemento che comincia a presentare delle crepe. Al suo interno contiene scorie radioattive di test nucleari condotti dagli Usa negli anni Cinquanta. Presto potrebbe causare non solo gravi danni ambientali, ma anche danni alla salute dei cittadini delle isole Marshall
A Manus, in mezzo all’Oceano Pacifico, sono reclusi da quasi sei anni 400 migranti da Iran, Iraq, Africa. Cercavano una nuova vita in Australia, ma Canberra li ha relegati qui. Dove loro, oggi, non ce la fanno più…
La fuga dalla guerra a Daraa, il barcone dall’Indonesia, la lunga detenzione sull’isola-lager di Nauru, il «ricollocamento» a Phnom Penh, nuovi scogli burocratici per far arrivare la famiglia: nella storia della famiglia Zalghanah l’intero repertorio dell’odissea globale dei rifugiati
Mentre l’Onu, in Polonia, torna a discutere di clima, un rapporto delle Caritas del Pacifico afferma: la questione ecologica coincide con il riconoscimento del legame dei popoli indigeni con terra e acqua
Domenica mons. Peter Huohuo ha iniziato solennemente il suo ministero nella diocesi di Auki. Appartiene ad una famiglia mista di Maleta e Guadalcanal ed è quindi anche un ponte di riconciliazione tra le etnie delle due isole principali