Australia, la scuola che salva una lingua aborigena

Australia, la scuola che salva una lingua aborigena

A Mitchell, nel Queensland australiano, c’è una scuola che da otto anni insegna il Gunggari, una lingua aborigena locale a rischio di estinzione. Sono solo tre le persone madrelingua rimaste, ma il programma della St. Patrick School sta riscuotendo successo e sta spingendo anche altre scuole del Paese ad insegnare la lingua tradizionale locale

 

Nella città australiana di Mitchell, nel sud-ovest del Queensland, agli studenti della St. Patrick’s School è stata insegnata negli ultimi otto anni la lingua aborigena locale – la lingua Gunggari – nel tentativo di salvarla dall’estinzione. Con alti tassi di partecipazione, il programma è stato considerato un successo ed è ora usato come modello per altre scuole dell’outback (le aree scarsamente popolate e semi-desertiche dell’entroterra australiano).

Con solo tre madrelingua Gunggari rimasti oggi, la lingua è uno degli innumerevoli dialetti indigeni nel mezzo di un importante processo di rinascita. Nonostante sia stata scoraggiata dal parlare la sua lingua nativa da bambina, l’ex Anziana dell’anno, Aunty Lynette Nixon, è una dei tre rimasti. “A volte sono così orgogliosa che potrei quasi piangere”, ha raccontato al sito ABC News, ricordando i bambini di cinque anni che la salutavano nella sua lingua. “La gente si vergognava di essere aborigena e si vergognava di parlare la mia lingua… Ora invece si sente orgogliosa”.

Le lezioni di lingua alla St Patrick’s School sono il primo programma strutturato di lingua indigena insegnato nel vasto sud-ovest dello stato. Un programma linguistico simile è partito nella vicina Mitchell State School, mentre le scuole di Charleville e Roma hanno avviato iniziative per imitare il programma e insegnare la loro lingua indigena locale.

Il Queensland una volta ospitava più di 150 lingue indigene, ma oggi meno di 20 sono parlate come prima lingua e delle circa 2.000 scuole della regione, appena 35 hanno un programma formale e strutturato di insegnamento della lingua indigena – pari a meno del 2%. La maggior parte viene insegnata nel nord del Queensland, intorno a Cape York e nello Stretto di Torres, mentre alcune scuole sono gestite anche a Brisbane e nelle aree circostanti.

“Ogni bambino dovrebbe impararla, tutti dovrebbero conoscerla… perché vivono in questo Paese ed è così che si coltiva il rispetto”, ha affermato Aunty Lynette. “Quando parli la lingua nativa, il Paese ti ascolta, perché la lingua vi appartiene. Pensate a molti dei giovani d’oggi nelle carceri, ai tassi di suicidio e tanti altri aspetti – questa è una strada che si può introdurre nelle scuole per far crescere i ragazzi con orgoglio e un senso di autostima”, ha continuato Lynette.

Il signor Des Crump – consulente educativo del Museo Yugambeh, un’istituzione dedicata alle lingue al patrimonio aborigeno – ha visitato la St. Patrick per decenni per mantenere viva la lingua locale e mentre il progresso era lento, la necessità di un curriculum più inclusivo stava guadagnando slancio nelle scuole di tutto lo stato. “Ha avuto molto successo e ha avuto un effetto di ricaduta, in particolare nelle scuole cattoliche”, ha raccontato Crump. Il programma ha portato a migliori risultati accademici e a un maggiore impegno comunitario tra le scuole e le comunità indigene. Inoltre, gli studenti hanno avuto maggiori probabilità di sviluppare un più forte senso di appartenenza, che ha portato ad un migliore impegno nell’apprendimento e meno problemi comportamentali.

Nel tentativo di documentare la lingua per le generazioni future, Aunty Lynette e la Gunggari Native Title Aboroginal Corporation stanno redigendo il primo dizionario Gunggari, che dovrebbe essere completato entro la fine dell’anno. La risorsa è stata messa insieme da diverse fonti storiche, alcune risalenti al 1860 quando il Gunggari fu registrato per la prima volta. Il dizionario è il risultato di un’ampia consultazione con i Gunggari di varie regioni, da Mitchell a Cherbourg e a nord fino a Palm Island.

Aunty Lynette ha invitato i governi federale e statale a fare della protezione delle lingue indigene una priorità. “Molte scuole semplicemente non hanno le risorse”, ha raccontato. Al momento il governo federale investe 20 milioni di dollari all’anno attraverso la sua iniziativa per le lingue e le arti indigene, parte della quale è usata per sostenere circa 850 lingue in tutta l’Australia.

Il Dipartimento dei Partenariati Aborigeni e delle Isole dello Stretto di Torres – che attualmente sostiene più di 90 scuole per insegnare o studiare piani di insegnamento di una lingua indigena – ha sottolineato in una dichiarazione la sua politica linguistica “Many Voices”, che mira a garantire che molte voci indigene siano “viste, ascoltate e parlate per molte generazioni a venire”.

 

Foto: Gunggari Native Title Aboriginal Corporation