Grijalva, il guatemalteco che a Tokyo 2020 corre per i “dreamers”

Grijalva, il guatemalteco che a Tokyo 2020 corre per i “dreamers”

Luis è uno dei 600.000 figli di immigrati senza documenti autorizzati nel 2012 dall’amministrazione Obama a restare negli Stati Uniti ma tuttora senza uno status giuridico che li garantisca. Studente alla Northern Arizona University ha corso il minimo olimpico che gli dà diritto a partecipare alla gara dei 5000 metri piani. A Tokyo sarà il primo atleta a scendere in pista per il Guatemala dal 2000, ma anche un simbolo di tutti gli altri “dreamers”

 

La qualificazione l’ha strappata all’ultimo, l’11 giugno sulla celebre pista di Eugene nell’Oregon: ai campionati universitari con un tempo di 13:13.14 Luis Grijalva, studente della Northern Arizona University, è riuscito sui 5000 metri piani a raggiungere a raggiungere il minimo olimpico, il tempo richiesto per partecipare ai Giochi di Tokyo 2020. Del resto il record nazionale del suo Paese d’orgine, il Guatemala, lo ha polverizzato di ben 30 secondi. Restava però un problema: Luis non può uscire dagli Stati Uniti. Appartiene infatti alla schiera dei cosiddetti “dreamers”, i figli di immigrati irregolari a cui nel 2012 l’amministrazione Obama ha concesso il DACA (Deferred Action for Childhood Arrivals), vale a dire il permesso di non essere espulsi perché minori nati o cresciuti negli Stati Uniti. Ma questo status – che l’amministrazione Trump ha minacciato di cancellare e ancora oggi resta sul filo del rasoio – non consente la possibilità di uscire e rientrare nel Paese se non per condizioni eccezionali. Pena il divieto di rientrare.

Alla fine anche la ferrea disciplina dei visti negli Usa ha riconosciuto che partecipare a un’Olimpiade è un evento abbastanza eccezionale e così – grazie a un permesso speciale – Luis Grijalva a Tokyo ci sarà: il 3 agosto potrà scendere in pista. E insieme a lui idealmente ci saranno tutti i 600.000 giovani “dreamers” che negli Stati Uniti si trovano in questa condizione tuttora irrisolta, sospesi in un limbo senza vere garanzie sul proprio futuro.

Grijalva è arrivato con i suoi genitori in California quando aveva 3 anni: la sua famiglia cercava semplicemente una vita migliore, come tanti latinos. Da allora ha sempre vissuto negli Stati Uniti: quando frequentava l’high school ha cominciato a praticare atletica e le Olimpiadi sono diventate il suo sogno. “Sarà fantastico rappresentare il Guatemala alle Olimpiadi – commenta -. Sono nato là, entrambi i miei genitori sono nati là e anche un pezzo della mia famiglia ci vive tuttora. Ma se dovessi un giorno diventare cittadino americano non mi fa paura: penso di poter essere competitivo anche ai trials“.

La sua avvocato Jessica Smith Bobadilla commenta: “Sul programma DACA in questi anni è stato un vero ping pong a causa delle liti e delle differenze di interpretazioni sulla validità del programma da parte delle diverse amministrazioni. E’ un vero rompicapo. Ma Luis è l’esempio di chi sono davvero i dreamers: ragazzi che coltivano un sogno e se lo tengono stretto nonostante mille ostacoli”.