Il Paraguay tra i cardinali di Francesco

Il Paraguay tra i cardinali di Francesco

Tra i presuli che riceveranno la porpora il 27 agosto anche l’arcivescovo di Asunción, Adalberto Martínez Flores, noto per la sua vicinanza ai giovani e ai bisognosi. Ma la prima volta del Paraguay nel Sacro Collegio è anche un riconoscimento a quello che il Papa ha definito un Paese dalla «Chiesa viva, gioiosa, combattente e dalla storia gloriosa»

 

A quasi cinque secoli dalla sua creazione, l’arcidiocesi paraguaiana di Asunción – la prima del bacino del Río de la Plata – avrà un cardinale. L’arcivescovo Adalberto Martínez Flores, 70 anni, sarà uno dei 21 presuli che riceveranno da papa Francesco la porpora il prossimo 27 agosto.

Secondo lo stesso Martínez Flores, si tratta di un riconoscimento da parte del Papa della fede del popolo di questo Paese latinoamericano. In diverse occasioni Francesco ha elogiato i paraguaiani e ha detto che nella loro terra c’è «una Chiesa viva, una Chiesa gioiosa, una Chiesa combattente con una storia gloriosa».

Martínez Flores presiede la Conferenza episcopale paraguaiana dal 2018 ed è arcivescovo di Asunción dallo scorso febbraio. Avrebbe dovuto ricevere il pallio arcivescovile dalle mani di Francesco durante la celebrazione dei Santi Pietro e Paolo il 29 giugno, ma pochi giorni prima ha improvvisamente annullato il suo viaggio a Roma per «isolamento preventivo dovuto al protocollo sanitario». La notizia diffusa ufficialmente dall’episcopato non ha fornito altri dettagli, ma si presume che il presule sia stato a stretto contatto con una persona infettata dal Covid 19.

Nato ad Asunción, il primo cardinale paraguaiano ha studiato economia per tre anni all’Università Nazionale nella capitale del Paraguay e ha vissuto per diversi anni negli Stati Uniti. A Washington ha studiato filosofia all’Oblate College e ha collaborato al ministero ispanico presso l’Hispanic Catholic Centre. Dal 1977 ha frequentato la Scuola internazionale per sacerdoti del Movimento dei Focolari di Frascati, completando poi gli studi teologici presso la Pontificia Università Lateranense. Ordinato sacerdote nel 1985 in Paraguay, ha trascorso i primi nove anni come sacerdote a Saint Thomas, nelle Isole Vergini (Usa). Nominato vescovo ausiliare di Asunción nel 1997, in questi 25 anni è stato pastore in quattro delle tredici diocesi paraguaiane. Attualmente è anche presidente dell’Organizzazione sociale San Roque González de Santa Cruz, che si occupa di aiutare i settori più vulnerabili della società, in particolare i malati di reni.

Con il suo carattere affabile, il sorriso facile e il buon umore, Martínez Flores è noto per il suo impegno e la sua vicinanza ai giovani e ai più bisognosi, e per il fatto di parlare senza remore dei problemi che affliggono tutti. “Sul crimine organizzato dovremmo lavorare a livello regionale o continentale, perché sappiamo che è legato anche al traffico di armi, al traffico di droga, al traffico di esseri umani”, ha dichiarato recentemente alla stampa internazionale. Lo scorso novembre, al termine della loro assemblea plenaria, i vescovi del Paraguay si erano pronunciati con fermezza contro la commistione tra potere politico e sistema giudiziario e su altri nodi della vita nazionale come le disuguaglianze, l’insicurezza e il problema dell’equa distribuzione della terra.

In linea con il pontificato di Francesco, Martínez Flores e i suoi confratelli dell’episcopato paraguaiano hanno invitato la Chiesa del Paese a vivere il 2022 come Anno dei laici, con spazi di riflessione sull’identità e sulla missione dei laici, sull’ascolto reciproco e sull’apertura a tutti in un Paese che, come ricorda spesso l’arcivescovo di Asunción, sta vivendo una grave recessione economica.

La sua nomina a cardinale lo ha colto di sorpresa. «Mio fratello mi ha informato. Mi stavo alzando. All’inizio pensavo che non fosse vero, perché già quattro anni fa era circolata la voce che fossi stato nominato cardinale», ha poi dichiarato alla stampa. La società paraguaiana pare orgogliosa della decisione di papa Francesco: appena si è diffusa la notizia le autorità politiche di due distretti, Asunción e Fernando de la Mora, hanno salutato il nuovo cardinale con i titoli di “figlio illustre” e “cittadino illustre”. Dopo aver ricevuto il riconoscimento ad Asunción, Martínez Flores ha dichiarato: «Sono molto lusingato. Vi sono molto grato dal profondo del cuore. Credo che questo riconoscimento sia anche per Papa Francesco, che ama il Paraguay».