Algeri: studenti dello Zimbabwe abbandonati a sé stessi

Algeri: studenti dello Zimbabwe abbandonati a sé stessi

Ad Algeri la polizia ha disperso ieri una manifestazione davanti all’ambasciata dello Zimbabwe. Da 15 mesi gli studenti del Paese di Mugabe non ricevono più la loro borsa di studio.

Abbandonati a loro stessi. Una delegazioni di una quarantina di giovani dello Zimbabwe che studiano in Algeria ha manifestato nei giorni scorsi davanti all’ambasciata del loro Paese ad Algeri, denunciando che da 15 mesi non ricevono il contributo mensile della borsa di studio. Alcuni di loro, per questo motivo, sono stati espulsi dai campus universitari dove erano alloggiati. Ma invece di riceverli, il personale dell’ambasciata ha chiamato la polizia algerina, facendo disperdere la manifestazione (vedi foto a sinistra). Una ragazza è stata portata all’ospedale dopo una colluttazione con le forze dell’ordine, e gli altri studenti sono stati portati dalla polizia alla stazione degli autobus, dove sono stati incoraggiati a ritornare nelle località algerine dove risiedono.

«Quando la polizia ci ha fatto salire sul loro pullman, abbiamo subito pensato che ci portassero a Tamanrasset», racconta uno studente. «Peccato che non siamo maliani né burkinabé, e lo Zimbabwe è a oltre diecimila chilometri di distanza dalla frontiera algerina! Abbiamo avuto davvero paura. Poi, per fortuna, ci hanno portato alla stazione degli autobus, ed hanno addirittura acquistato i biglietti per quanti, tra noi, dovevano rientrare a Orano, Tlemcen o Béjaia». Emmerson a caldo, 24 anni, da tre in Algeria, dice: «Quando la polizia ha tirato fuori i bastoni, non ho capito più nulla. Poi il pullman, la paura, e finalmente sono rientrato al campus, al sicuro. Sono 15 mesi che della mia borsa di studio non vedo nemmeno un dinaro (la moneta algerina,  ndr)!».

Gli studenti sono in Algeria con una regolare borsa di studio all’interno di un programma della presidenza dello Zimbabwe. Il Paese africano è in una fase di delicata transizione, dopo l’arresto il 15 dicembre del presidente Robert Mugabe, che è stato al potere per oltre 40 anni, e le sue dimissioni il 21 dicembre.

Il problema è che le condizioni del visto accordato in Algeria agli studenti dello Zimbabwe impediscono loro di lavorare. «Nell’ultimo anno e mezzo hanno dovuto trovare degli escamotage per sopravvivere», afferma una fonte locale di Mondo e Missione, «e di questa situazione di insicurezza sono state vittima in particolare le ragazze, alcune delle quali si sono avventurate nel giro della prostituzione». «Non abbiamo scelta e alcuni di noi ora stanno lavorando nei cantieri edili come operai, altri come domestici perché in questi settori non viene richiesto il permesso di lavoro» ha detto un rappresentante degli studenti al sito web NewZimabwe.com.

Dopo due giorni di sit-in davanti all’ambasciata e lo sgombero, alcuni studenti hanno fatto appello al nuovo presidente ad interim dello Zimbabwe Emerson Mnangagwa, chiedendogli di interrompere il programma di studio all’estero e di iscriverli ai college dello Zimbabwe. «Devono riportarci a casa», ha detto uno studente. «Il programma di studio all’estero è stato un disastro».