“Fuoco dentro”: donne e uomini che cambiano il mondo

“Fuoco dentro”: donne e uomini che cambiano il mondo

È il Premio che l’arcidiocesi di Milano e l’Associazione Elikya assegnano a persone che hanno illuminato le vite di molti. Appuntamento al Teatro Pime il 28 aprile

Uomini e donne che portano dentro di sé una fiammella che li fa ardere e che illumina chi gli sta intorno. Un fuoco che è tensione verso la felicità e desiderio di celebrare la vita. Nasce da un’omelia dell’arcivescovo di Milano, Mario Delpini, quest’idea del “fuoco dentro”. Che poi, nel corso degli anni, si è sviluppata e ha dato origine a molte “fiammelle”: musicato dal Coro multietnico Elikya, il testo dell’arcivescovo, ampliato e adattato dallo stesso Delpini, è stato, infatti, drammatizzato dall’Associazione Elikya: ne è nato uno spettacolo che racconta storie di uomini e donne che in un mondo ferito da incongruenze, debolezze, malvagità e tristezze scoprono i segreti per abitarlo con saggezza e nella gioia piena. Lo spettacolo è andato in scena per la prima volta nel 2021, all’indomani dell’uccisione dell’ambasciatore Luca Attanasio nell’Est della Repubblica Democratica del Congo. E proprio alla sua memoria è stato consegnato ai genitori l’embrione di quello che, quest’anno, diventa ufficialmente il Premio Fuoco dentro.
L’iniziativa, portata avanti dall’arcidiocesi di Milano e dall’Associazione Elikya, ha coinvolto diverse persone di diverse realtà, che hanno contribuito a individuare le sei figure di uomini e donne che verranno premiate nel corso di una serata-spettacolo, venerdì 28 aprile alle ore 21 al Teatro Pime di Milano. Si tratta di monsignor Mounir Khairallah, vescovo della diocesi di Batroun, a nord di Beirut, in Libano; Margaret Karram, presidente del Movimento dei Focolari; don Virginio Colmegna, ex direttore di Caritas Ambrosiana e per vent’anni direttore della Casa della Carità; Daniele Mencarelli, scrittore; don Luigi Giussani nel centenario della nascita, e le famiglie dell’Albero della Macedonia, esperienza di condivisione e di vita comunitaria tra italiani e marocchini, alle porte di Pavia.
La serata vedrà la partecipazione dell’arcivescovo Mario Delpini e sarà animata dal Coro Elikya, un ensemble composto da 50 coristi di 16 nazionalità differenti, guidati dal direttore Raymond Bahati, che propone un intreccio di diverse forme artistiche: canto, musica, recitazione, cinema… Un intreccio che rispecchia la composizione del gruppo stesso e che svela la bellezza della diversità, facendo esplodere uno speciale fuoco che darà calore a tutta la serata.