Dall’antica alla nuova via della seta

Dall’antica alla nuova via della seta

Dal Museo Popoli e Culture del Pime di Milano al Quirinale il calco della stele di Xi’an – la più antica testimonianza della presenza cristiana in Cina – per la grande mostra aperta fino al 26 febbraio inaugurata dal presidente Mattarella

Ottanta opere antiche provenienti da importanti musei di tutta Europa ed una ventina di pezzi di artisti moderni cinesi compongono la mostra Dall’antica alla nuova via della seta inaugurata dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Quirinale nel pomeriggio di lunedì 5 dicembre.

Il Museo Popoli e Culture del Pime di Milano ha contribuito con il calco della stele di Xi’an, la più antica testimonianza della presenza cristiana in Cina nel VII-IX secolo tramite la Chiesa siro-orientale conosciuta anche come nestoriana. Nella sua composizione artistica e letteraria la stele testimonia di un primo tentativo di incontro e di dialogo tra confucianesimo, buddhismo e cristianesimo. Ha parlato infatti di “ecumenismo” il curatore della mostra, prof. Louis Godart, nel presentare il pezzo a Sergio Mattarella; e si è alquanto soffermato su questa rara traccia di cristianità, che ha preceduto le più note missioni dei gesuiti dalla seconda metà del Cinquecento con i grandi nomi di Ricci, Martini, Aleni, Intorcetta e altri. L’antica Via delle della seta infatti non fu solo dall’antichità un tracciato esclusivamente commerciale, ma anche culturale, spirituale e scientifico.

 

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La mostra intende portare l’attenzione sul crescente ruolo della Cina nel mondo contemporaneo, soprattutto in campo economico, da quando il presidente Xi Jinping, il 7 settembre 2013 ad Astana in Kazakistan, ha lanciato una proposta di integrazione economica tra i paesi che compongono la vecchia via della seta. In pratica una “Nuova via della seta” da Rotterdam a Pechino con particolare attenzione alle nazioni dell’Asia centrale.

La mostra può essere visitata al Quirinale sino al 26 febbraio 2017 mentre nei mesi successivi gli organizzatori pensano di trasferirla al Museo di Arte Orientale a Torino. Per orari e prenotazioni si può vedere questo link

 

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