Guerra e pace: un mondo sempre più diviso

Guerra e pace: un mondo sempre più diviso

Secondo il Global Peace Index il mondo è stato un po’ meno violento nell’ultimo anno rispetto al precedente. Ma ci sono aree in conflitto dove la situazione peggiora.

Un mondo leggermente più pacifico rispetto all’anno precedente. Ma più diviso fra aree in guerra e dimenticate e regioni che riescono a mantenere pace e stabilità. È la fotografia del Global Peace Index 2017, l’indice globale stilato dall’Institute for Economics and Peace (Iep), che classifica 163 Stati in base ai loro livelli di pace.

Intendiamoci: il mondo di oggi resta meno pacifico rispetto a dieci anni fa. Dal 2008 in poi c’è stato un incremento annuo delle vittime a causa delle guerre e dei conflitti che non si verificava da 25 anni, con un aumento del numero dei rifugiati e sfollati, dei livelli di terrorismo e di nuovi conflitti.

Ma secondo il rapporto sono più i Paesi dove ci sono stati piccoli miglioramenti verso una situazione più pacifica rispetti a quelli dove la situazione è peggiorata: 93 contro 68. Anche gli indicatori che misurano la sicurezza sociale e il grado di militarizzazione della società sono migliorati e indicatori chiave che misurano il tasso di omicidi a livello nazionale e il terrorismo sono migliorati in molti Paesi. Nonostante devastanti conflitti continuino nei Paesi in guerra, molti di questi hanno avuto un calo di intensità o, dove sono peggiorati, è stato in misura ridotta rispetto all’anno precedente.

Le morti per terrorismo, nonostante la percezione mediatica, sono calate del 10 per cento nel 2016 rispetto all’anno precedente, e le morti a causa di conflitti sono scese dal 167 mila a 157 mila all’anno. C’è stato però un ulteriore incremento del numero di persone rifugiate e sfollate: 63 milioni e 900 mila persone, quasi l’1 per cento della popolazione globale.

Proprio il dato dei rifugiati a causa delle guerre rivela un trend nuovo. Secondo il rapporto si sta allargando la forbice fra i Paesi in pace che riescono a mantenere i loro livelli di stabilità e le 20 Nazioni meno pacifiche, che viceversa stanno diventando in modo drammatico più violente e insicure. I dati mostrano come i conflitti che riguardano questi Paesi e la diffusione di tattiche terroristiche stiano sempre più erodendo la pace al loro interno. Una situazione in sempre più netto contrasto con i 93 Paesi che hanno migliorato i loro livelli di pace nello scorso anno.

Siamo insomma di fronte a un mondo sempre più diviso, con aree di conflitto “dimenticate” dove la situazione peggiora, spingendo chi ci vive a fuggire altrove. Siria, Libia, Iraq, Sud Sudan, Yemen e Afghanistan sono i Paesi dove la violenza è aumentata in modo più allarmante.

Qui il rapporto integrale