Dopo Fratelli Musulmani e al Sisi adesso Bassem Youssef graffia l’islamofobia Usa

Il popolare comico egiziano costretto al silenzio per la sua satira graffiante sui potenti di turno al Cairo torna in video negli Stati Uniti per parlare di America. E comincia con «Breathe Easy», il divertentissimo spot di un improbabile misuratore di radicalismo islamico

 

Al Cairo era l’incubo dei Fratelli Musulmani, che quando erano al governo hanno fatto di tutto per far tacere la sua satira pungente. Solo che poi – anche quando il loro presidente Mohammed Morsi è stato deposto dal generale al Sisi – Bassem Youssef non si è fermato. È andato avanti con la sua satira, ovviamente indirizzata al nuovo potente. E la muscia non è cambiata. Al punto che nel 2014, dopo una migrazione da una rete televisiva all’altra, ha dovuto alla fine sospendere la sua trasmissione: troppe pressioni e tentativi di censura per andare avanti. Anche se – sottotraccia – la sua popolarità nel mondo arabo è rimasta altissima.

Anche per questo Fusion Tv – un network americano di nuova generazione che ha nella satira uno dei suoi punti di forza – ora ha deciso di ingaggiare Bassem Youssef per fargli seguire a modo suo la corsa alla Casa Bianca. Il programma si chiamerà Democracy Handbook («Manuale di democrazia») e partirà a luglio. Ma da qualche giorno on line è già partita la promozione con uno spot realizzato da Youssef che mostra chiaramente quale sarà uno dei temi su cui andrà a parare.

Lo spot si intitola «Breathe Easy» ed è la telepromozione di un alquanto improbabile misuratore del tasso di radicalismo islamico «del tuo vicino musulmano», realizzato dall’altrettanto improbabile compagnia Jihad Solutions. Funziona come un etilometro: il tuo vicino soffia dentro e grazie a uno speciale enzima che riconosce «la struttura molecolare del possibile salafita» capisci qual è il suo tasso in una scala che va da «like hummus» (il popolare piatto della tradizione mediorientale, che tutti apprezzano) a «Isis supporter». Tra i possibili effetti collaterali segnalati c’è anche «diventare un sostenitore di Donald Trump».

Lo spot contiene anche una dimostrazione pratica dall’esito abbastanza sorprendente…