I cinquant’anni di Vila Missionaria a San Paolo

I cinquant’anni di Vila Missionaria a San Paolo

Con una celebrazione eucaristica a ranghi molto ridotti a causa della pandemia il Pime ha ricordato il cinquantesimo di fondazione della parrocchia di San Francesco Saverio, la culla della presenza dell’istituto che ha dato il nome anche al quartiere cresciuto intorno. La speranza è di poter continuare i festeggiamenti nel 2021 insieme alla comunità

 

In una chiesa semivuota, per via delle misure restrittive imposte dalla Prefettura e dalla Diocesi di Santo Amaro, domenica si sono aperti i festeggiamenti per il cinquantesimo di fondazione della parrocchia São Francisco Xavier, nel quartiere di Vila Missionaria, a San Paolo (Brasile). Le attività liturgiche stanno lentamente riprendendo anche nella megalopoli brasiliana, nonostante la pandemia di Coronavirus non abbia ancora raggiunto il suo picco. E così padre Salvatore Cardile, attuale parroco, e padre Piero Facci, superiore regionale del Pime Brasile, nella giornata della solennità dei Santi Pietro e Paolo, hanno concelebrato la Messa con cui la parrocchia e tutto il territorio di Vila Missionaria festeggiano il loro cinquantesimo compleanno.

Tutto cominciò nel 1961. In cima a una collina, nell’estrema periferia di una San Paolo che si stava trasformando in megalopoli, i padri del Pime acquistarono il terreno di una “fazendinha” con l’idea di realizzare un’opera per accogliere i migranti che in quel periodo arrivavano dal Minas Gerais e dallo Stato di Bahia, cercando fortuna al Sud. In mezzo al nulla stavano sorgendo le favelas e i missionari avevano scelto quel territorio per stare in mezzo al loro popolo, insieme ai poveri e agli ultimi. Al nome di Vila Serena fu preferito, per ovvi motivi, quello di Vila Missionaria, che oggi resta il nome di un quartiere ancora difficile: i padri del Pime fecero tanti lotti e cominciarono a venderli o regalarli e il “bairro” cominciò a crescere velocemente.

La chiesa fu costruita in rua Francisco Ferreira, dove si trova ancora oggi, e nel 1967 i missionari del Pime furono raggiunti dalle missionarie dell’Immacolata che si donarono a questo progetto con totale spirito di missione e amore per gli ultimi. Nel 1970 la Curia Metropolitana di San Paolo conferì alla comunità il titolo di Parrocchia di São Francisco Xavier: il primo parroco fu padre Aldo Da Tofori. Negli anni seguenti furono realizzati innumerevoli progetti: la costruzione di un centro sociale, di un asilo e quindi della casa regionale dell’istituto.

Cinquant’anni di storia, cinquant’anni di missione, di vocazione per i poveri, di passione per gli ultimi e i meno fortunati, di amore per il Vangelo e di testimonianza, vera e vivace, della vita di Gesù. Li ha ricordati anche padre Piero Facci, superiore regionale, durante la sua predica e in un messaggio dedicato ai parrocchiani: «Voglio condividere tutta la mia gioia per il lavoro che il Pime ha fatto in questo mezzo secolo di storia. Vorrei ricordare il fondatore, padre Aldo Da Tofori, che nonostante le grandi difficoltà economiche, ha avuto il coraggio di realizzare un investimento che oggi si conferma una profezia realizzata, un vero dono di grazia. Qui dove ieri c’era solo foresta, senza case, senza strade, oggi è un quartiere vivo che ha un nome che è un programma di vita. Non c’è nessun altro quartiere al mondo che ha questo nome, un omaggio al Pime e alla missione, ma anche un invito alla Chiesa e a tutti a continuare a essere missionari». E ha aggiunto: «Festeggiare questi 50 anni significa celebrare la vita di missionari e missionarie che hanno dedicato la loro esistenza e la loro fede a questa terra e ci ricordano quanto sia importante continuare a testimoniare il Vangelo e donarsi per Gesù».

«Era esattamente il 29 giugno di 50 anni fa quando il vescovo di San Paolo elevò la cappella del quartiere al grado di parrocchia. E’ una gioia per me festeggiare questa storia: sono stato nominato parroco circa un anno e mezzo fa e ricevo questa eredità que tutti i padri che passarono di qui, le sorelle dell’Immacolata e i laici impegnati in parrocchia mi stanno passando. Perché questa storia continui e la parrocchia possa essere sempre di più un segno di luce nell’ombra e nelle tenebre». La crisi sanitaria di Covid-19 ha di fatto annullato i festeggiamenti: erano in programma conferenze, mostre fotografiche, momenti commemorativi. «È tutto rimandato, abbiamo un nuovo programma che abbiamo condiviso con Dom José Negri, vescovo di Santo Amaro nonché padre del Pime», spiega padre Cardile. «Dovremmo poter iniziare a dicembre e chiudere poi i festeggiamenti di questo 50esimo nel mese di giugno 2021».