Dalla Costa d’Avorio a Bergamo le offerte per la Quaresima

Nella missione diocesana di Agnibilékrou i fedeli hanno deciso di destinare la raccolta solidale del tempo che prepara alla Pasqua al fondo “Ricominciamo insieme” promosso dalla Chiesa orobica per quanti sono in difficoltà a causa dell’emergenza sanitaria ed economica prodotta dal Coronavirus
Una storia di cooperazione solidale per testimoniare come la pandemia non abbia indebolito il legame missionario tra Bergamo e la Costa d’Avorio, dove i sacerdoti orobici sono presenti dal 1972. Ed è proprio dalla missione diocesana di Agnibilékrou, nell’est del Paese, che stanno arrivando offerte da parte delle famiglie ivoriane per i bergamaschi in crisi. «Ogni anno stampiamo il libretto di preghiera quaresimale da inviare nelle nostre missioni diocesane: per la Bolivia è tradotto in spagnolo, per la Costa d’Avorio in francese – spiega don Massimo Rizzi, direttore del Centro missionario diocesano di Bergamo -. È arrivato anche nella comunità di Agnibilékrou, dove è stato deciso che le offerte raccolte con la distribuzione dei libretti e le somme che le famiglie ivoriane mettono da parte per le consuete azioni solidali quaresimali sarebbero state veicolate verso il fondo “Ricominciamo insieme”, già promosso dalla diocesi di Bergamo per aiutare i bergamaschi in difficoltà a causa dell’emergenza sanitaria ed economica». Don Massimo è reduce da una visita in Costa d’Avorio di due settimane – dal 5 al 19 marzo scorsi -, assieme a don Sergio Gamberoni, direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale dei migranti. Spostandosi da un villaggio all’altro, hanno incontrato i missionari, conosciuto le loro comunità, seguito da vicino i vari progetti attivi. I missionari diocesani bergamaschi in Costa d’Avorio sono don Luca Pezzotta, don Marco Giudici, don Gianni Gambirasio e don Elvio Nicoli. A loro si aggiunge il laico Walter Negrinotti, che si occupa di uno spazio diurno per i bambini e i ragazzi disabili ad Agnibilékrou. «È uno dei tre progetti verso cui ci siamo impegnati in questa Quaresima – prosegue don Massimo -. La condizione di disabilità è ulteriormente faticosa in un contesto di povertà. Dove operano i nostri missionari si rende necessario sostenere le famiglie nelle loro fragilità con spazi di accoglienza diurna, attività adeguate e un sostegno per le spese sanitarie, le visite e l’acquisto di farmaci salva vita: l’aiuto concreto si traduce anche in un sostegno morale alla solitudine delle mamme che si trovano a crescere sole i propri figli e in una forma di educazione all’inclusione per gli abitanti dei villaggi». In quello di Koutouba, nella diocesi di Bondoukou, don Massimo e don Sergio hanno visitato la tomba di don Francesco Orsini, missionario bergamasco morto l’anno scorso. Era nel Paese africano dal 1989. «Mosso da infaticabile spirito missionario e da generosa dedizione verso i più poveri, ha speso buona parte del suo ministero sacerdotale nell’amatissima Costa d’Avorio. Si è costantemente impegnato per la promozione della dignità umana, favorendo l’istruzione, la salute, il lavoro e la vita spirituale di chi ha incontrato sul suo cammino».Articoli correlati

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