Texas, il “muro galleggiante” sul Rio Grande

Texas, il “muro galleggiante” sul Rio Grande

Dopo il Titolo 42 – che permetteva al governo USA di rimpatriare i migranti venezuelani con il pretesto del Covid – arriva una nuova strategia per fare da deterrente all’immigrazione. Sul fiume al confine con il Messico, è in corso l’installazione di una barriera di boe. Gli esperti hanno dubbi sull’efficacia e temono per i migranti ancora più in pericolo di affogare

Il Texas sta mettendo in atto una nuova strategia per impedire ai migranti di attraversare il confine Messico-USA: le autorità hanno iniziato ad installare grandi boe galleggianti di colore arancio sul Rio Grande – fiume che dal Colorado sfocia nel Golfo del Messico passando lungo il confine messicano del Texas – per creare una barriera che dovrebbe coprire una lunghezza di circa 305 metri. Le boe saranno collegate tra loro con cinghie e ancorate al fondo del fiume nell’area di Eagle Pass che dall’inizio dell’anno ha visto 270mila detenzioni di migranti. I funzionari sono convinti che la barriera contribuirà a proteggere il confine fungendo da deterrente per i migranti che decidono di superarlo per entrare nel territorio statunitense.

La barriera arriva dopo una serie di annegamenti che si sono verificati a inizio mese: quattro le vittime, tra cui un neonato. Due fine settimana fa, una donna e una bambina sono state trovate prive di sensi nel fiume, ha dichiarato il tenente Christopher Olivarez della DPS del Texas e la settimana scorsa sono stati trovati rispettivamente un uomo e una donna morti. Nel 2022 – il più letale per i migranti con almeno 748 vittime al confine – anche un agente della Guardia Nazionale del Texas è annegato nel tentativo di salvare una donna che stava attraversando il Rio Grande.

“Cerchiamo sempre di impiegare qualsiasi strategia efficace per proteggere il confine”, ha detto il governatore del Texas, Greg Abbott, in una conferenza stampa.

Ma i portavoce dei migranti sostengono che la barriera potrebbe risultare inefficace oltre che pericolosa. I ricercatori si chiedono, infatti, se la strategia avrà un impatto significativo sul numero di migranti riuscendo a dissuaderli dal tentare la traversata.

La dottoressa Adriana Martinez, professoressa alla Southern Illinois University che ha studiato a lungo l’impatto dei progetti sul Rio Grande – e nativa di Eagle Pass – ha affermato che la barriera può costituire un pericolo reale per i migranti che tentano di passare il confine attraverso il fiume in quanto la presenza delle boe contribuisce al cambiamento del flusso del corso d’acqua senza contare che rami di alberi e altri detriti potrebbero rimanere bloccati nella rete presente sotto le boe. «Certamente farà agire l’acqua in modo inaspettato; e chissà cosa succederà quando l’acqua diventerà più alta», ha aggiunto.

Secondo l’attivista nicaraguense Justine Ochoacon – che lavora per Texas Nicaraguans, un’organizzazione che aiuta regolarmente a rimpatriare i resti dei cittadini nicaraguensi annegati nel Rio Grande – la barriera potrebbe anche spingere i migranti verso parti più “inospitali” del fiume, aumentando il rischio di annegamenti. Negli ultimi anni, infatti, i migranti sono ricorsi a percorsi sempre più rischiosi – e troppo spesso fatali – per eludere il rilevamento ed entrare negli Stati Uniti.

Veronica Escobar – politica statunitense, membro della Camera dei Rappresentanti per lo stato del Texas – ha definito la nuova politica del gabinetto Abbott “vergognosa, pericolosa, sconsiderata e mortale”, menzionando anche potenziali ripercussioni sulle agenzie di pattugliamento e sul personale di sicurezza che operano al confine il cui lavoro è quello di provvedere alle operazioni di salvataggio dei migranti. “La deterrenza e le tattiche non fermano i disperati che scappano per salvarsi”, ha affermato ai microfoni della CNN.

A sua volta il Messico ha già chiesto la rimozione delle barriere: una nota diplomatica è stata inviata al governo degli Stati Uniti, esprimendo preoccupazione per il fatto che il dispiegamento delle barriere galleggianti sul Rio Grande possa violare i trattati del 1944 e del 1970 sui confini e sulle acque che prevedono che il fiume rimanga libero da ostacoli.

La ministro degli Esteri Alicia Bárcena, ha dichiarato che il Messico invierà una squadra di ispezione sul Rio Grande per verificare se una parte della barriera si estende sul lato messicano del fiume di confine.

E a intentare una causa contro il governo del Texas per le boe è stato anche il proprietario di un tour operator locale di kayak, sostenendo che la barriera danneggerà la sua attività e distruggerà gli ecosistemi locali. Il governatore Abbott ha risposto in un tweet: “ci vedremo in tribunale”, ribadendo che “il Texas ha il diritto costituzionale di proteggere il nostro confine”.