«A 80 anni, la fede mi fa lottare per la democrazia»

«A 80 anni, la fede mi fa lottare per la democrazia»

Tra coloro che mantengono vivo il movimento pacifico di protesta «Gou Wu Group» ad Hong Kong c’è Benedict Ng, un cattolico di 81 anni che tutte le sere da circa mille giorni allestisce un banchetto nelle strade di Mongkok e recita slogan a favore della democrazia

 

Ottantuno anni non sono una buona scusa per smettere la lotta per la democrazia. Almeno secondo Benedict Ng, un pensionato di religione cattolica tuttora in prima linea in un movimento di protesta a Hong Kong. Da più di mille giorni, infatti, Ng partecipa al Gou Wu Group, il gruppo di dissenso che chiede il suffragio universale nell’ex colonia britannica tornata alla Cina nel 1997.

Il Gou Wu Group è nato nel 2014 accanto ad altri movimenti giovanili per sostenere una maggior autonomia, ma la formazione di Ng ha riunito perlopiù cittadini dai 30 ai 90 anni e con la voglia di fare la propria parte. In particolare «Gou Wu» – che in mandarino significa «shopping» – è localizzato nel quartiere di Mongkok, la zona commerciale di Hong Kong dove ogni anno milioni di visitatori arrivano proprio per fare acquisti. Anche come forma di dissenso nei confronti dell’Individual Visit Scheme che dal 2003 ha concesso ai singoli cinesi di visitare Hong Kong provocando quella che è stata percepita dai residenti come un’«invasione» dei cinesi dell’entroterra, la protesta si è catalizzata qui. Ecco perché quando nel 2014 la polizia ha provato ad allontanare i manifestanti, quelli sono rimasti ai loro posti dichiarando alle forze dell’ordine e ai giornalisti che stavano semplicemente «facendo shopping». In quell’anno, il movimento ha fatto parecchi proseliti toccando all’incirca mille partecipanti ma pian piano la protesta è scemata e ad oggi i membri attivi sono tra i dieci e i trenta, di provenienza varia. «Molti hanno un orario di lavoro stringente, è comprensibile che non possano partecipare alla protesta serale. I giovani non hanno ritirato quanto hanno rivendicato tre anni fa, si stanno soltanto riorganizzando» spiega Ng che ricorda come una protesta dello scorso marzo contro la persecuzione politica di alcuni attivisti ha visto la partecipazione di 100mila persone.

 

Da parte sua Ng che invece è in pensione ci tiene a installare un banchetto nella via centrale di Mongkok ogni sera dalle 19 alle 22, con qualsiasi condizione meteo. Si tratta di un presidio pacifico, fatto di chiacchierate con i passanti e slogan sulla situazione politica che i partecipanti scandiscono al microfono finché il sit-it si conclude con una processione simbolica per la strada. La polizia tollera questo dissenso non violento e di fatto non pone alcuna indifferenza non temendola particolarmente, ma questa manifestazione pacifica per Ng è un modo per esercitare un senso di giustizia che per lui si è reso ancor più necessario in quanto cattolico. Oltre ad essere di famiglia religiosa, dieci anni fa Ng ha infatti studiato teologia all’Holy Spirit Seminary College of Theology and Philosophy: proprio questo corso – ha raccontato – seguito già a una certa età, gli ha aperto nuovi orizzonti. «La fede ci insegna a rispettare leggi e regole, ma non basta: dobbiamo anche essere retti e fare qualcosa per la giustizia. La fede ci ricorda di dedicarci alla società».

La sua famiglia gli chiede con preoccupazione perché c’è bisogno che partecipi alla protesta ogni giorno, ma Ng non ha paura: durante la rivoluzione culturale è stato sottoposto a fermo per tre anni e sette mesi dopo essere stato a fare visita a suo padre malato nella Cina continentale: «Da quando sono stato nelle prigioni comuniste non ho paura di ritornarci. La mia coscienza adesso mi impone di continuare a lottare per la democrazia».