La storia di quattro ceci

La storia di quattro ceci

Nel Triduo Pasquale segnato dal lockdown il Centro missionario Pime – attraverso l’animazione per le famiglie preparata dall’Ufficio Educazione Mondialità – aveva proposto un gesto semplice alle famiglie. Alcuni nostri lettori hanno seguito passo passo quei semi. Scoprendo che anche in questo tempo nuovo hanno un messaggio da portare…

 

Lo scorso Venerdì Santo, in tempo di quarantena, abbiamo celebrato in casa una piccola Via Crucis, seguendo il sussidio proposto dal Centro PIME di Milano («Pasqua in famiglia: un’esperienza di rinascita»).

Prendete un seme (o in alternativa un legume secco). Il seme è segno di qualcosa che apparentemente è morto, ma che porterà la vita

Noi abbiamo usato quello che avevamo in casa: quattro ceci.

Piantate il legume in un vasetto con dell’ovatta umida. Ricordatevi di bagnarlo nei prossimi giorni e lasciarlo alla luce fino a che non germoglierà. È il tempo dell’attesa della Vita

Queste foto – nella domenica in cui la liturgia propone la parabola del Seminatore – raccontano quanto è successo dopo.

 

Al mattino di Pasqua abbiamo visto che il seme dava segni di vita: era iniziata la germinazione.
Dopo qualche giorno abbiamo fatto la prova a deporre i semi in un vaso.

 


La Domenica in Albis abbiamo notato che dal terreno spuntavano le piantine.

 


Verso Pentecoste, le piantine ormai erano un promettente cespuglio. A dire la verità uno dei quattro semi era “in ritardo” rispetto agli altri tre.

 


Intorno al Corpus Domini, la sorpresa dei primi fiori.

 


Al 19 giugno, ormai nel Tempo Ordinario, ancora fiori, ma anche i primi baccelli di ceci (che non avevo mai visto, mentre gli anziani hanno rivissuto un caro ricordo degli anni in cui erano bambini)

 


A fine giugno, finalmente, un fiorellino anche sulla piantina più a destra, quella che era ed è rimasta in ritardo.

Questa scansione temporale nasconde tante suggestioni per tante catechesi, tra Scrittura e Liturgia: a partire dal seme, che apparentemente è inerte e che, nel dare vita alla pianta, si decompone.

L’ultima suggestione forse è quella più interessante. Non solo Parola che rimane efficace (come in Is 50,10-11), ma la serena accettazione che sarà diversa la germinazione (come in Mt 13, 8 e 23) “il cento, il sessanta, il trenta per uno.”

 

Post Scriptum

Nella ciotola un discreto raccolto. Alcuni baccelli sono verdi, altri iniziano ad ingiallire. Probabilmente, data l’inesperienza, abbiamo mancato il momento giusto per la raccolta. Apparentemente la storia può ricominciare come era iniziata, dal seme.
Ma noi, donne e uomini, non siamo prigionieri della ciclicità naturale: a noi è dato di crescere, i nostri giorni hanno una direzione e un senso (fino a raggiungere la misura della pienezza di Cristo).