Crollo delle rimesse, un’altra tegola sul Sud del mondo

Crollo delle rimesse, un’altra tegola sul Sud del mondo

Tra gli effetti della crisi economica innescata dal Coronavirus la Banca Mondiale in un rapporto stima un crollo del 20% delle rimesse dei lavoratori migranti verso i Paesi d’origine. Un colpo durissimo per tante famiglie dal Nepal ad Haiti

 

Tra gli effetti del Coronavirus sull’economia globale ci sarà un crollo delle rimesse dei migranti, che avrà conseguenze gravissime nei Paesi a medio e basso reddito. A sostenerlo è la Banca Mondiale in un rapporto intitolato COVID-19 Crisis through a Migration Lens diffuso oggi a New York. Secondo lo studio il lockdown e la chiusura di molte attività economiche in metropoli come New York o nell’Europa Occidentale sta già avendo conseguenze pesantissime anche su questo volto del mercato del lavoro globale: molti lavoratori migranti hanno perso il lavoro e dunque non potranno inviare nulla alle proprie famiglie che spesso – a migliaia di chilometri di distanza – contano su questa aiuto per una vita più dignitosa. Secondo le proiezioni dell’organismo finanziario il flusso delle rimesse verso i Paesi a basso e medio reddito – che nel 2019 avevano raggiunto la cifra record di 554 miliardi di dollari – scenderà a quota 445 miliardi di dollari, con un calo a livello globale del 19,7%. Le regioni del mondo maggiormente colpite dovrebbero essere l’Europa Orientale e l’Asia Centrale dove il calo percentuale dovrebbe toccare quota 27,5%, seguite subito dopo dall’Africa sub-sahariana (23,1%) e dall’Asia Meridionale (22,1%).

A rendere ancora più pesante l’effetto di questo crollo secondo la Banca Mondiale sarà il contemporaneo crollo degli investimenti stranieri nei Paesi a basso reddito che è previsto come ancora più marcato: la stima in questo caso è di una diminuzione del 35%. In pratica proprio mentre le economie dei Paesi più poveri soffriranno a causa di una minore disponibilità di risorse, verrà a mancare anche il sostegno delle rimesse, che per molte famiglie in questi anni ha significato l’unica opportunità per far studiare i figli, abitare in una casa più dignitosa o accedere all’assistenza sanitaria.

Proprio per questo la Banca Mondiale sottolinea la necessità di tenere conto anche dei lavoratori migranti nelle misure che i Paesi ad alto reddito stanno varando per sostenere chi sta perdendo il lavoro a causa della pandemia. Perché escludere gli immigrati dalle misure di assistenza sociale avrebbe ripercussioni anche nei Paesi d’origine. Inoltre l’organismo finanziario torna a evidenziare anche la necessità di una riduzione delle trattenute sui soldi che i migranti inviano attraverso i sistemi di Money Transfer: tuttora per ogni 200 dollari inviati il 6,8% se ne va tra tasse e intermediari; una percentuale che sale addirittura al 9% per le somme dirette verso l’Africa sub-sahariana.

Foto: Flick / Monito