Spirito d’Africa

Spirito d’Africa

IL BELLO DELLA FEDE.
Con questo numero di gennaio inauguriamo una nuova rubrica alla scoperta della bellezza dell’arte sacra nel mondo. Partendo dal camerunese Engelbert Mveng

Ad accogliere i fedeli nella cappella del Collège Libermann di Douala, in Camerun, c’è un Cristo in croce dalle braccia grandi, che con un gesto ampio sembra voler abbracciare il mondo intero e gli uomini tutti. Il suo volto è bicolore, come le maschere rituali dan. Ai piedi della croce ci sono i martiri ugandesi, a cui è dedicata l’opera, simbolo di tutti i popoli dell’Africa che hanno unito le loro sofferenze a quella di Cristo. Il rosso, il bianco e il nero sono i colori dell’Africa e rappresentano i tre momenti con cui, prima o poi, si confronta ogni esistenza: la vita (rosso), la sofferenza (nero) e la morte (bianco).

Il grande dipinto è opera di Engelbert Mveng, un uomo che è stato molte cose: primo gesuita del Camerun, pittore, mosaicista, scultore, scrittore e teologo.Nato nel 1930 nei pressi di Yaoundé, Mveng entra giovane nell’ordine dei gesuiti. Studia filosofia e poi teologia in Belgio e in Francia, senza mai perdere l’interesse per la storia e l’arte africane. Ritornato in Camerun alla fine degli anni Cinquanta, ricopre diversi incarichi: insegna nel dipartimento di storia dell’università di Yaoundé, prende parte ad associazioni intellettuali e di teologia, scrive testi di estetica africana e fonda una scuola di arte religiosa, con cui realizza una serie di opere di arte sacra: dipinti, mosaici e bassorilievi destinati a cappelle e chiese non solo del Camerun, ma anche di Kenya, Israele e Stati Uniti.

Per Mveng l’arte è sacra, universale e africana. Sacra perché nasce da un gesto creativo dell’uomo e celebra così la vittoria della vita sulla morte; universale in quanto abbraccia l’intero Creato e parla un linguaggio comprensibile a tutti; africana perché è proprio attraverso le forme artistiche tradizionali che l’uomo esprime la sua visione del mondo, di Dio e di se stesso.

In Engelbert Mveng si incontrano il messaggio di salvezza evangelico e le tradizioni artistiche africane. In questo incontro, l’inculturazione – ossia la ripresa e la presentazione del Vangelo secondo la cultura locale – ha un ruolo essenziale: unisce la forza del messaggio cristiano al rispetto e alla dignità che vanno riconosciuti ai popoli africani e alle loro radici culturali. Da qui la forte presenza nelle sue opere dei colori, dei motivi e del simbolismo tradizionali.