I monaci mi aiutano a essere missionario

TRA LE TRIBU’ DEI MONTI
Quando esco di casa alle sei di mattina per raggiungere i miei villaggi rimango sempre affascinato nel vedere ai bordi della strada alcune persone inginocchiate con in mano semplici offerte in attesa dell’arrivo dei loro monaci

 

Carissimi amici, non vi voglio nascondere una certa mia ammirazione per il buddhismo. Non sono in crisi vocazionale e mio unico desiderio è che tutti accolgano Gesù, ma non posso immaginare la Thailandia senza i suoi templi e i suoi monaci. Come sapete, il buddhismo è la religione del popolo thailandese. Il re non può non essere buddhista, e rinnegare il buddhismo è come rinnegare la propria identità, il proprio re e il proprio Paese. Per noi occidentali ormai la religione non è più così legata alla vita sociale, ma vi immaginate se non ci fossero più le chiese nelle nostre città e nei nostri paesi in Italia? Non sarebbe più l’Italia! E questo ragionamento penso sia ancora più forte qui in Thailandia.

Quando esco di casa alle sei di mattina per raggiungere i miei villaggi rimango sempre affascinato nel vedere ai bordi della strada alcune persone inginocchiate con in mano semplici offerte in attesa dell’arrivo dei loro monaci. Questi ultimi arrivano in fila indiana, scalzi, avvolti nei loro abiti arancioni, stringendo tra le mani il loro bat, un recipiente in cui vengono deposte le offerte e quello che sarà il loro pranzo. Sono bambini, ragazzi, giovani, adulti, anziani e tutti camminano scalzi in fila indiana con il volto sereno, ogni mattina. Mi piace guardarli e mi sembra, in qualche modo, di camminare con loro mentre guido la mia Toyota per raggiungere i fedeli che mi stanno aspettando. Mi sembra strano che ai nostri giorni ci siano ancora persone disposte a camminare scalze ai bordi delle strade, avendo come meta esclusivamente il distacco da ogni cosa, e questo mi dà una grande forza.

Penso a quanto più velocemente posso camminare io, con quanta gioia mi posso mettere in viaggio ogni mattina sapendo che lo faccio con Gesù, per farlo conoscere a tutte le persone che incontro.