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Anche Prieto è morto: eseguita condanna in Virginia

Dopo il primo stop temporaneo la Corte ha rigettato l’istanza sul farmaco. La settimana successiva all’appello del Papa si conclude con due sentenze capitali eseguite e una rinviata. In Missouri e Texas il 6 ottobre le prossime due esecuzioni
È durato poco lo stop alla macchina della morte per Alfredo Prieto: dopo la sospensione temporanea dell’altra notte in Virginia è stato rigettato il ricorso sull’istanza relativa al farmaco. Così alla fine la sentenza capitale per il pluriomicida originario del Salvador è stata eseguita nella notte, così come era stato inizialmente fissato. Inascoltata è stata anche la lettera che – come nei casi precedenti di Kelly Gissendaner (messa a morte in Georgia martedì) e Richard Glossip (la cui esecuzione è stata rinviata in Oklahoma mercoledì) – il nunzio apostolico degli Stati Uniti aveva inviato alle autorità della Virginia con un appello personale del Papa a un gesto di clemenza che commutasse la condanna a morte in una pena detentiva. Si chiude così con due sentenze capitali eseguite e una rinviata la settimana successiva all’appello lanciato da papa Francesco durante il suo viaggio negli Stati Uniti. Ma il fatto nuovo è proprio l’attenzione personale, caso per caso, alle singole sentenze che con le sue lettere Bergoglio ha mostrato come metodo. La pena di morte non è un tema: sono storie che toccano persone. Quella di Alfredo Prieto è stata la ventiduesima pena di morte eseguita negli Stati Uniti nel 2015. L’attenzione adesso si sposta al Missouri e al Texas, dove due esecuzioni capitali sono fissate per martedì 6 ottobre. In Missouri al patibolo potrebbe salire Kimber Edwards, un afroamericano accusato di essere il mandante dell’omicidio dell’ex moglie: anche in questo caso ad accusare Edwards è stato l’autore materiale del delitto che in questo modo ha evitato l’iniezione letale. In Texas il detenuto in attesa di esecuzione è Juan Garcia, 35 anni, condannato per un omicidio compiuto per rapina. Il Texas e il Missouri sono i due Stati dove negli ultimi anni è stato eseguito il maggior numero di sentenze capitali.  

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