Suor Mainetti, martire dell’educare

Suor Mainetti, martire dell’educare

Papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del decreto sul martirio della religiosa uccisa a Chiavenna (So) il 6 giugno 2000 da tre ragazze minorenni che volevano compiere un rito satanico. A loro morendo disse: «Eccomi Signore, perdonale». Con lei presto sarà beato anche José Gregorio Hernández Cisneros, il medico dei poveri che in Venezuela curava con coraggio i suoi pazienti durante l’epidemia della Spagnola

 

Sarà beata suor Maria Laura Mainetti, la religiosa delle Figlie della Croce uccisa il 6 giugno 2000 a Chiavenna, in provincia di Sondrio, da tre ragazze minorenni che colpendola a morte pensavano di compiere un rituale satanico. Proprio questa sera Papa Francesco – in un’udienza concessa al cardinale Angelo Becciu, prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi – ha autorizzato la promulgazione del decreto che ne riconosce il martirio.

La notizia arriva a pochi giorni dal ventesimo anniversario di questa morte tragica. «Eccomi Signore, perdonale», aveva detto suor Maria Laura quel giorno a chi la colpiva. Nata a Colico (Lc) nel 1939 era entrata tra le Figlie della Croce, una congregazione nata in Francia nel 1828 e che ha come carisma il servizio ai poveri e ai giovani e che collabora con i missionari betharramiti con presenze anche in America Latina, in Asia e in Africa. «La mia missione: essere segno dell’amore di tenerezza del Padre in comunità, nella scuola, tra le ragazze», aveva annotato sul suo diario spirituale. E la sua frontiera erano diventati proprio i giovani prima  a Vasto (Chieti), poi a Roma, poi Parma, fino ad approdare a Chiavenna nel 1984, dove l’istituto aveva una sua presenza. E fu proprio la sua vicinanza senza riserve a chiunque le chiedesse aiuto a portarla al dono della vita: una delle tre ragazze che poi l’avrebbero uccisa l’aveva avvicinata dicendo di essere incinta a causa di una violenza sessuale subita in famiglia. E anche quando capì di essere stata ingannata lasciò dietro di sé solo parole di perdono.

«Un perdono, assicurato in punto di morte, che portò il pm titolare delle indagini a chiamare il fascicolo dell’inchiesta “Raggio di luce” perché tale fu la testimonianza di suor Mainetti, più forte dell’oscurità del male – ricordava qualche giorno fa Enrica Lattanzi in un ricordo pubblicato su Avvenire – . Un perdono che le giovani, che hanno tutte scontato la loro condanna, colsero come incomprensibile ma che fu anche il punto di ripartenza per la loro vita».

Insieme a quello di suor Mainetti il Papa ha autorizzato la promulgazione anche di altri tre decreti che – riconoscendo un miracolo – spianano la strada ad altrettante beatificazioni. Tra queste ci sarà anche quella del laico venezuelano José Gregorio Hernández Cisneros (1864-1919), il medico dei poveri che curava con coraggio i suoi pazienti durante le terribile epidemia della Spagnola. Hernández Cisneros diventerà il primo laico venezuelano ad essere proclamato beato: un segno importante per questo Paese dell’America Latina che da anni ormai soffre a causa della crisi drammatica in cui le contrapposizioni ideologiche e un uso scellerato delle risorse lo hanno trascinato.