A Taunggyi l’ultimo saluto al vescovo Matthias

A Taunggyi l’ultimo saluto al vescovo Matthias

In Myanmar è morto mons. Matthias U Shwe, il primo successore del vescovo-pioniere padre Gobbato in una delle Chiese locali fondate dal Pime. In oltre 25 anni alla guida dell’arcidiocesi di Taunggy si è speso in maniera particolare per le popolazioni kayan, anche attraverso la nascita di associazioni e congregazioni religiose locali

 

Il 12 agosto è morto a Taunggyi mons. Matthias U Shwe, per anni vescovo e poi arcivescovo metropolita di Taunggyi. Mons. Matthias è stato il primo successore di mons. Giovanni Battista Gobbato, missionario del Pime e pioniere di questa missione.

L’arcivescovo U Shwe era nato il 1° dicembre 1943. Ordinato sacerdote nel 1969, il 20 dicembre 1979 era stato nominato vescovo ausiliare di Taunggyi. Dieci anni dopo, nel dicembre 1989, avrebbe poi raccolto il testimone da mons. Gobbato. Nel 1998 la Diocesi fu dichiarata sede metropolitana e di conseguenza sede arcivescovile con il primo arcivescovo nella persona dello stesso Matthias U Shwe. Ha guidato questa Chiesa fino al 12 aprile 2015, quando il Papa aveva accettato le sue dimissioni per limiti di età, chiamando a succedergli l’arcivescovo Basilio, attuale titolare di Taunggyi.

Originario della zona di Pekhon, appartenente al gruppo minoritario dei Kayan, mons. Matthias durante i suoi anni di servizio episcopale aveva anche fatto nascere la diocesi di Pekhon, eretta nel 2005 nella zona dove risiedono la maggior parte dei cattolici di Taunggyi.

Il suo mandato è stato caratterizzato da una sua passione per la liturgia: ha curato la traduzione in lingua kayan di diversi i libri liturgici, di canti e di preghiere, nonché testi biblici. Ha fondato l’associazione laicale “Setaman”: un gruppo di catechisti e catechiste pronto ad andare ad insegnare (catechismo e la lingua scritta) in aree dove nessun tipo di educazione (scolastica e religiosa) aveva mai avuto accesso, in particolare fra le popolazioni Kayan.

Nel 1995 aveva fondato le suore Little way (Zetaman), attualmente ben radicate in diocesi, con spiritualità carmelitana, ispirandosi a Santa Teresa del Bambin Gesù. Nel 1999, insieme all’allora vescovo di Hakha, aveva dato vita anche al ramo maschile dell’Istituto “Little way”, che attualmente opera anche in Cambogia e a Hong Kong.

Fu sempre mons. Matthias a volere la nascita dell’anno di spiritualità per i preti diocesani, chiedendo al PIME di sostenerne la formazione, cosa avvenuta dal 2001 fino all’anno scorso. Questo forma di aiuto al cammino del clero diocesano è stata interrotta solo a causa dalla presenza del Covid-19. L’arcivescovo aveva poi sostenuto la nascita di diversi movimenti e gruppi, associazioni, attualmente presenti in diocesi. A Pekhon ha realizzato anche un santuario all’aperto che è diventato un punto di incontro importante con la grande processione annuale dell’8 dicembre, che vede decine di migliaia di cattolici darsi annualmente appuntamento ai piedi della grande statua della Madonna. Un punto significativo anche per la resistenza al regime, vista la persecuzione avvenuta nei mesi scorsi in quelle stesse zone.

Il vescovo Matthias è morto circondato dalle sue suore a Taunggyi, nella residenza vescovile. La morte è conseguenza di una situazione cardiaca andata peggiorando nel tempo dopo due interventi subiti nel 1999 e nel 2006.

I funerali dell’arcivescovo Matthias avranno luogo sabato 14 agosto alle 8 con la sola presenza di pochi rappresentanti delle famiglie religiose e dei laici, a causa della pandemia ancora molto forte in Myanmar. Il Pime sarà rappresentato da padre Robert Ngairi e da padre Enrico Fidanza.