Dinajpur piange padre Berutti, il “banchiere” dei poveri

Dinajpur piange padre Berutti, il “banchiere” dei poveri

Missionario del Pime è morto a 77 anni a Dhaka per le conseguenze del Covid. Nel Paese dal 1972 aveva fatto crescere tra i tribali le “Credit Unions”, cooperative di credito grazie alle quali molte famiglie povere sono riuscite ad avviare una piccola attività, comprare casa o pagare gli studi superiori ai figli

 

Un altro missionario del Pime è morto in un Paese dell’Asia per le conseguenze legate al Covid-19: si tratta di padre Giulio Berutti, 77 anni, che da quasi cinquant’anni svolgeva il suo ministero in Bangladesh nella diocesi di Dinajpur. Colpito dal coronavirus qualche settimana fa, era stato portato nella capitale Dhaka dove si era negativizzato, ma il suo fisico non ha comunque retto ed è morto ieri sera per un’occlusione alle vie respiratorie.

Padre Berutti era nato a Busto Arsizio (Va) il 16 ottobre 1943; entrato in seminario subito dopo la maturità classica era stato ordinato sacerdote nel 1970. In Bangladesh era arrivato nel 1972, poco dopo la fine della guerra di liberazione. In tanti anni è stato parroco a Mariampur, Nijpara e Pathorghata, direttore della Novara Technical School, ha prestato servizio al Centro per i lebbrosi di Dhanjuri e all’ospedale St. Vincent. Ma ciò per cui i tribali santal della diocesi di Dinajpur lo ricordano è lo sviluppo che ha dato alle Credit Unions, le piccole cooperative di credito grazie alle quali tante famiglie povere hanno potuto avere una vita migliore in un’area poverissima.

A Dinajpur le Credit Unions erano state iniziate dai missionari del Pime già negli anni Venti, poi riprese negli anni Cinquanta; ma sempre fallivano per motivi culturali e l’inesperienza dei missionari. Nel 1991 il vescovo di Dinajpur, Theotonius Gomes, incarica padre Giulio Berutti di monitorare l’iniziativa e nel 1996 lo nomina direttore delle “banche dei poveri”.

Padre Giulio si informa, studia e capisce che abituare i tribali al risparmio per restituire il prestito vuol dire rivoluzionare la società. Sviluppa in particolare due condizioni: l’educazione dei risparmiatori attraverso corsi, riunioni, raduni e la supervisione costante da parte della cooperativa. Perché la tentazione di approfittare dei prestiti per risolvere a breve scadenza problemi familiari, di villaggio, personali, è forte, mentre il prestito deve servire a stimolare la produzione di nuova ricchezza. L’unico modo per vincere questa tentazione è di far capire a ogni socio che la banca controlla tutto attraverso la supervisione. Con questo modello in 25 anni le Credit Unions sono cresciute: oggi ne esistono 20 nella diocesi di Dinajpur. E parallelamente – sempre per iniziativa di padre Berutti – è nato anche un fondo per l’assistenza sanitaria.

A padre Gheddo che qualche anno fa su Mondo e Missione gli chiedeva il segreto di questo successo padre Giulio rispondeva: «Scopo delle banche tradizionali – sottolinea Berutti – è il profitto; il nostro è di aiutare i poveri, soprattutto le donne, stimolandoli a diventare produttivi col loro lavoro. L’iniziativa della Grameen Bank (la banca di Mohammad Yunus, premio Nobel per la pace 2006 ndr) viene dall’esempio delle missioni cristiane, cattoliche e protestanti. Yunus poi ne ha fatto una vera banca, ma in Bangladesh è criticato per l’eccessiva rigidità verso chi non è in grado di restituire i prestiti gettando nella disperazione i poveri più incapaci o imprevidenti».

Il funerale di p. Giulio verrà celebrato venerdì 13 agosto alle ore 9 locali, nella Cattedrale di san Francesco Saverio, a Dinajpur. Riposerà nel Cimitero del Khidirpur Mission Center, dove in questi ultimi anni ha prestato il suo apostolato missionario.

Con la morte di p. Berutti diventano 3 i missionari del Pime morti in Asia per le conseguenze del Covid-19: prima di lui l’istituto aveva pianto padre Melchior Raja Durgam in India e padre Alessandro Brambilla nelle Filippine. Sempre nella pandemia sono morti 3 missionari del Pime in Brasile, il vescovo Pedro Zilli in Guinea Bissau e 11 missionari anziani che si trovavano in Italia.