Giovani in missione, l’eredità di padre Buono

Giovani in missione, l’eredità di padre Buono

Nel primo giorno del Mese missionario straordinario si è spento padre Giuseppe Buono, missionario del Pime, che per tanti anni è stato animatore missionario nelle diocesi italiane. A lui si deve anche la rinascita in Italia del Movimento giovanile missionario (oggi MissioGiovani)

 

Si è spento all’alba della festa di Santa Teresa del Bambino Gesù patrona delle missioni, nel primo giorno del Mese missionario straordinario. Questa mattina nella Casa dei missionari anziani a Rancio di Lecco è morto padre Giuseppe Buono, missionario del Pime, che per tanti anni si è speso nell’animazione missionaria, soprattutto nelle diocesi dell’Italia Meridionale e con un’attenzione particolare ai giovani.

Era nato a Marano, in diocesi di Napoli, il 21 ottobre 1934. Entrato nel Pime nel 1953 era stato ordinato sacerdote il 21 giugno 1959 a Gaeta nel santuario della Montagna Spaccata. Dopo i primi incarichi di formatore nei seminari, il suo impegno si era concentrato nell’allora Casa del Pime di Napoli, dove aveva iniziato a prestare il suo servizio nella redazione di «Venga il tuo regno». Di questa rivista – fondata dal beato Paolo Manna – padre Buono era diventato il direttore nel 1969 e ne era rimasto l’anima fino al 2012, quando la testata venne unita a «Mondo e Missione» nel contesto della creazione di un’unica Regione Italia per i missionari del Pime.

Insieme a questo servizio ce n’è però anche un altro per il quale il mondo missionario italiano deve molto a padre Giuseppe Buono: all’inizio degli anni Settanta fu lui infatti a «rifondare» il movimento giovanile all’interno delle Pontificie Opere Missionarie. «Dopo la crisi dei gruppi e delle associazioni missionarie scoppiata al Convegno Nazionale Missionario di Assisi del luglio 1968, che portò alla loro quasi scomparsa – ricordava qualche anno fa in un’intervista all’agenzia Zenit – tra la fine del 1969  e l’inizio del 1970 cominciai a visitare, con la collaborazione dei primi giovani impegnati che invitai a impegnarsi con me, gruppi  giovanili che resistevano nell’impegno missionario facendo riferimento agli Uffici Missionari Diocesani, agli Istituti Missionari o erano comunque legati a qualche missionario. Gli incontri si fecero frequenti, intessuti di preghiera e di testimonianze dalle missioni, soprattutto nelle regioni dell’Italia meridionale, in Sicilia e in Sardegna».

Nel 1973 questa rinascita venne ufficializzata dalle Pontificie Opere Missionarie e padre Buono fu nominato assistente nazionale del Movimento Giovanile Missionario. Negli anni in cui prestò servizio a Roma frequentò anche la facoltà di missiologia dell’Università Urbaniana, conseguendo la laurea nel 1977. Da quegli studi sarebbe nata anche una ricca attività pubblicistica con numerosi libri all’attivo: tra i titoli più recenti «La bioetica al servizio delle missioni» (2007), «Il vocabolario della missione» (2008), «Con Maria sulle strade del mondo» (2011), «Misericordia missione della Chiesa» (2015).

Il tesoro di cui padre Giuseppe andava più fiero, però, erano le vocazioni che nel suo apostolato aveva aiutato a crescere: «le vocazioni alla vita consacrata in clausura per vivere la missione come contemplazione – spiegava -; le ragazze e i giovani che si sono offerti al Signore per realizzare la missione ad gentes da consacrati o da laici volontari; le mamme e papà e nonni che cercano di testimoniare il carisma missionario del Movimento Giovanile trasmettendolo alle giovani generazioni».

Il funerale di padre Giuseppe Buono si terrà giovedì 3 ottobre alle 9,30 alla Casa del Pime di Rancio di Lecco. La salma partirà poi per Ducenta, dove venerdì 4 ottobre alle 10 si terrà una Messa funebre a cui seguirà la sepoltura nel cimitero di Ducenta.