Giovani e futuro: più ottimisti nel Sud del mondo

Giovani e futuro: più ottimisti nel Sud del mondo

I risultati di un sondaggio compiuto dall’Ipsos in 15 Paesi: nei Paesi a basso reddito i tassi più alti di speranza nel futuro e nella possibilità di incidere in politica

 

A ogni latitudine guardano al futuro con più ottimismo rispetto ai loro genitori. Ma le percentuali aumentano man mano che scende il reddito medio nel Paese. È il dato – per certi versi sorprendente – che emerge dai risultati di un sondaggio svolto dall’Ipsos tra un campione di giovani di tutto il mondo. Una fotografia commissionata dalla Fondazione Bill & Melinda Gates con l’obiettivo di capire quali tra le questioni poste dagli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Onu stiano più a cuore alle opinioni pubbliche mondiali. Dalla ricognizione sono emersi una serie di dati che può essere interessante analizzare alla vigilia ormai del Sinodo che in Vaticano dal 3 ottobre vedrà al centro dell’attenzione i giovani.

Il sondaggio è stato condotto attraverso 40 mila interviste svolte in 15 Paesi: Australia, Brasile, Cina, Francia, Germania, Gran Bretagna, India, Indonesia, Kenya, Messico, Nigeria, Russia, Arabia Saudita, Svezia e Stati Uniti. Il dato comune è che i giovani rispetto agli adulti si aspettano un futuro migliore non solo per se stessi, ma anche per il proprio Paese e per il mondo. E i livelli di ottimismo record si raggiungono proprio nei Paesi a basso o medio reddito: gli ottimisti diventano quasi 8 su 10, contro i 5 su 10 dei Paesi a reddito più alto.

Parallelamente è più alta anche la quota dei giovani che pensano che le proprie scelte future potranno incidere sul modo in cui i loro Paesi saranno governati: sono maggioranza in India, Nigeria, Kenya, Brasile e Messico, contro il 35% degli Stati Uniti. Riguardo invece alle priorità per la politica tra gli Obiettivi di sviluppo sostenibili il 33% indica come maggiormente importante la lottà alla povertà, il 31% l’accesso all’istruzione e il 27% l’accesso al lavoro. Ma va aggiunto che nei Paesi a basso e medio reddito cresce in maniera significativa la domanda di istuzione, che diventa la priorità numero uno per il 41% dei giovani. Altro tema trasversale è la consapevolezza della disparità di condizioni che colpisce le donne; nel Sud del mondo, però, traspare più ottimismo sulla possibilità che anche su questo tema la situazione possa migliorare nei prossimi quindici anni.