Run4Dignity: scarpe e solidarietà

Run4Dignity: scarpe e solidarietà

Il Pime ha lanciato una campagna di raccolta di scarpe sportive per finanziare progetti in tre Paesi: Guinea Bissau, Myanmar e Brasile. Dal 20 al 22 maggio a “Tuttaunaltrafesta” il momento clou

A primavera, quando fioriscono corse e maratone, che cosa c’è di meglio che regalare scarpe da corsa, da tennis o da ginnastica che non si usano più o quelle seminuove che ingombrano la scarpiera, per una buona causa? È l’idea alla base di Run4Dignity, la campagna che il Centro missionario Pime di Milano promuove in concomitanza dell’edizione 2016 di Tuttaunaltrafesta, la Fiera del Commerccio equo e solidale in programma al Pime dal 20 al 22 maggio. L’invito è a donare le proprie scarpe sportive per finanziare progetti in tre Paesi dove i missionari sono presenti: Guinea Bissau, Myanmar e il Brasile, che proprio quest’anno ospita le Olimpiadi a Rio de Janeiro.

Abbiamo pensato di legare Run4Dignity a Tuttaunaltrafesta 2016, la Fiera che da 17 anni il Pime organizza a Milano, nel mese di maggio», spiega Andrea Zaniboni, responsabile  dell’Ufficio Educazione alla Mondalità del Pime che ha ideato con Angelo Nigro l’iniziativa. «Abbiamo lanciato l’invito a sportivi di ogni età, professionisti e simpatizzanti, a portarci le loro scarpe presso il centro di raccolta in via Mosè Bianchi 94, a Milano. E durante le giornate di Tuttaunaltrafesta, saranno presentati al pubblico i tre progetti legati a Run4Dignity».

In che modo il ricavato della campagna andrà a finanziare i progetti? Se le scarpe sono nuove o in ottimo stato, saranno inviate, dove possibile, alle missioni del Pime nei tre Paesi o a centri di accoglienza in Italia che ne hanno bisogno. Ma Regala è solo la prima delle tre R di Run4Dignity. Se infatti le scarpe da tennis o da ginnastica sono usate e in buono stato, saranno rivendute ai mercatini dell’usato e il ricavato andrà a finanziare i progetti nei tre Paesi: è il secondo step della campagna, Riusa.

E quelle in pessimo stato? Anche loro contribuiranno alla buona riuscita di Run4Dignity, grazie al terzo e ultimo step: Ricicla. Saranno destinate a riciclerie autorizzate che utilizzano la gomma della suola e della tomaia.

In che modo il ricavato della campagna sarà distribuito nei tre Paesi coinvolti? In Guinea Bissau per esempio andranno soprattutto a bambini e ragazzi che frequentano le diciotto scuole dei villaggi di Bissorà e Mansoa dove sono presenti le Missionarie dell’Immacolata. «Abbiamo il ciclo prescolare e classi dalla prima alla sesta, corrispondenti alle nostre scuole primaria e secondaria di primo grado, frequentate da circa 5.000 bambini – racconta suor Alessandra Bonfanti, responsabile didattica -. Sono tutti appassionati di questo genere di scarpe: per loro è un capo molto ambito!». In Guinea Bissau non ci sono negozi o fabbriche di calzature. «Gli unici esemplari si trovano nei mercatini dell’usato, ma non sono in buono stato», spiega suor Alessandra. Bambini e bambine, dai più piccoli ai più grandicelli, stanno già aspettando con trepidazione l’arrivo del container. Anche loro, però, stanno facendo la propria parte: i regali sono per quelli che supereranno la sesta classe, concludendo così il ciclo di studi. «Vogliamo spronarli a impegnarsi e gratificarli riconoscendo i loro risultati scolastici. Ci auguriamo che arrivino almeno 200 paia di scarpe, pari al numero di alunni che affronteranno l’esame di sesta classe», commenta suor Alessandra. E i più grandi? «Noi suore siamo presenti anche nella capitale dove seguiamo una ventina tra ragazzi e ragazze che frequentano le scuole superiori e l’università. Saremo felicissime di donare anche a loro un paio di coloratissime scarpe da tennis. Le hanno già meritate», conclude la religiosa.

In myanmar, Paese del Sud-Est asiatico, dove il Pime è presente attraverso l’associazione New Humanity, non sono previsti invii diretti di scarpe a causa dei costi di spedizione. Run4Dignity sosterrà con il ricavato delle scarpe vendute nei mercatini i progetti nel Paese, particolarmente importanti perché coinvolgono zone rurali isolate come quelle dello Stato dello Shan.

«Facciamo formazione con i nostri agronomi, gestiamo fattorie didattiche nelle quali organizziamo corsi tematici in base alle esigenze degli agricoltori, aiutandoli a implementare nuove attività generatrici di reddito – spiega Francesca Benigno, che si occupa di fundraising e comunicazione per New Humanity – . Lavoriamo anche in ambito più prettamente sociale, sostenendo centri in difficoltà, come orfanotrofi e comunità a Taunggyi».

Il progetto più innovativo è però l’aiuto alle famiglie con uno o più figli disabili, spesso in stato di povertà, nei villaggi della regione di Konlong: «La riabilitazione avviene su base comunitaria: non apriamo centri di assistenza ma andiamo direttamente ad aiutare le famiglie, prendendoci cura del disabile che viene seguito da un nostro fisioterapista mentre un educatore ne valuta il possibile inserimento scolastico. In questo modo riusciamo a renderci conto anche dei bisogni di tutta la famiglia», spiega ancora Francesca Benigno. Sono circa venti le famiglie coinvolte in diciassette villaggi: il lavoro è sostenuto interamente dal personale locale, circa dieci persone tra agronomi, fisioterapisti, field-officer ed educatori. «Con il ricavato delle scarpe vendute nei mercatini acquisteremo sul posto scarpe sportive o da ginnastica, che costano in media dagli 8 ai 20 dollari, divise scolastiche e vestiti per bambini e adulti», conclude la responsabile di New Humanity.

C’è ancora tempo per aderire a Run4Dignity: entro il 22 maggio è possibile portare le scarpe al Centro Pime di Milano, in via Mosè Bianchi 94.

Per gli orari di apertura e ulteriori informazioni, chiamare lo 02.43822300 oppure consultare il sito www.run4dignity.it o la pagina Facebook Run4Dignity