Nel nome di padre Aristide, un Centro di ricerca clinica sui virus in Brasile

Nel nome di padre Aristide, un Centro di ricerca clinica sui virus in Brasile

A 26 anni dalla scomparsa di mons. Pirovano, vescovo missionario del Pime, la sua città di Erba lo ricorda con una Messa e con un nuovo progetto per l’ospedale di Marituba

«Le opere di padre Aristide – e anche le nostre – si radicano nella fede e sono alimentate dalla preghiera. Quindi preghiamo per lui e perché il suo esempio e la sua testimonianza continuino a ispirare il nostro cammino». È stato questo il ricordo di Rosanna Pirovano, presidente dell’Associazione Amici di Monsignor Aristide Pirovano nel corso della Messa celebrata sabato scorso e presieduta da monsignor Angelo Pirovano, responsabile della Comunità pastorale Sant’Eufemia di Erba in memoria del vescovo missionario scomparso il 3 febbraio 1997.

«La vita e la missione di padre Aristide sono un segno dell’amore di Dio, a imitazione di Gesù, che si è donato a tutti, senza distinzioni – ha rilevato monsignor Pirovano nell’omelia -. Quella era la sua strada, e lui l’ha percorsa nell’amore e nel servizio». Il Prevosto ha poi ricordato un passaggio dell’omelia pronunciata dal cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, celebrando a Erba il 29 maggio 2022 la Messa per il XXV anniversario della scomparsa del vescovo missionario: «La sua vita non è stata una vita di “ordinaria amministrazione”; è stata un incalzare di momenti, nei quali la diffusione del Vangelo, l’impegno missionario, l’amore per i piccoli – dove piccoli non sono solo quelli per l’età, ma anche coloro che soffrono, sono emarginati e soli -, sono stati un riferimento sicuro, una linea costante nel suo cammino incontro al Signore».

Un progetto per l’ospedale di Maituba

Dopo la Messa è stato presentato un importante progetto legato all’Ospedale “Divina Provvidenza” di Marituba, a cui gli Amici di padre Aristide collaboreranno in partnership con i Poveri Servi, la Fondazione Marcello Candia, il Comitato San Giovanni Calabria e la onlus Missioni Don Calabria.

A illustrare il progetto è intervenuta la dottoressa Concetta Castilletti, virologa di fama mondiale, nominata Cavaliere della Repubblica per gli studi sul Covid-19 compiuti all’Istituto Spallanzani di Roma e oggi impegnata presso l’Irccs “Sacro Cuore Don Calabria” di Negrar (Verona), “motore” di questa opera il cui cuore sarà il “Divina Provvidenza” di Marituba, l’ultima opera voluta da padre Aristide. Una struttura che negli ultimi 25 anni si è costantemente sviluppata, assumendo un ruolo-chiave nel sistema sanitario del suo territorio e divenendo un cardine della “rete” degli ospedali calabriani nel mondo (oltre a Negrar, quelli esistenti in Angola e nelle Filippine).

Un progresso che passa attraverso l’implementazione continua delle attrezzature: il prossimo passo sarà l’acquisto di un apparecchio per la risonanza magnetica, al quale anche gli Amici di padre Aristide hanno destinato un significativo contributo finanziario. L’obiettivo è quello di essere sempre al passo con i tempi e di sapere rispondere anche alle sfide impreviste, come quella del Covid, davanti alla quale – pur in un contesto altamente drammatico –  il “Divina Provvidenza” si è rivelato all’altezza

“Embrione” del Centro di ricerca è un piccolo laboratorio già operante, gestito da un ricercatore molto stimato, che da sempre si occupa di lebbra. «Il nostro scopo è prevenire ciò che è accaduto con il Covid – ha precisato la ricercatrice -, soprattutto sul fronte delle malattie neglette (malattie infettive croniche diffuse soprattutto nei Paesi meno sviluppati, ndr) e dei patogeni resistenti agli antibiotici, da cui probabilmente arriveranno in futuro le maggiori minacce. Per questo è necessario creare un team di ricerca». È prematuro parlare di tempi e costi complessivi: «Sono ancora in fase di studio, si inizia sempre a piccoli passi… Il progetto è impegnativo, ma non siamo soli, perché stiamo cercando di coinvolgere anche le autorità scientifiche del Parà (lo Stato brasiliano a cui appartiene Marituba, ndr). La collaborazione di tutta la comunità scientifica è fondamentale».

Il lavoro di ricerca svolto a Marituba produrrà frutti a livello globale: così una missione finora oggetto di aiuti e assistenza “restituirà” quanto ha ricevuto. «Io sono rimasta impressionata da ciò che è stato realizzato in questi anni a Marituba, dove professionisti molto preparati lavorano a servizio del loro territorio – ha concluso la dottoressa Castilletti -. Da qui nascerà uno scambio virtuoso, e non potrebbe essere altrimenti». In una iniziativa scientifica che manterrà comunque il focus sulla persona umana, esiste già una proposta concreta: intitolare il futuro Centro a padre Aristide.

Il dottor Enrico Fiorio, presidente del Comitato San Giovanni Calabria (nato tre anni fa quale “costola” della Congregazione), ha quindi ricordato quanto fatto a favore di Marituba (come la fornitura di una Tac) e illustrato l’impegno finalizzato all’acquisto dell’apparecchiatura per la risonanza magnetica, che sarà ultimato prossimamente anche con l’aiuto degli Amici di padre Aristide.

Maggiori info: comunicazione@amicimonspirovano.it