Stop globale all’utero in affitto: il testo dell’appello

Stop globale all’utero in affitto: il testo dell’appello

Che cosa dice la «Carta per l’abolizione universale della maternità surrogata», l’appello mondiale lanciato ieri a Parigi da un cartello di associazioni feministe di tutto il mondo per la messa al bando della pratica dell’utero in affitto

Ieri sera a Parigi, nella sede dell’Assemblea Nazionale, è stata lanciata ufficialmente la «Carta per l’abolizione universale della maternità surrogata», un documento che chiede la messa al bando globale della pratica dell’utero in affitto. L’iniziativa – promossa dalla filosofa francese Sylviane Agacinski – nasce dal mondo femminista e mostra come la preoccupazione sul tema della riproduzione trasformata in mercato vada ben al di là delle convinzioni religiose.

Proponiamo qui sotto il testo del documento, che è la prima iniziativa realmente globale su questo tema. È possibile firmare la petizione anche on line a questo link.

———————————

La maternità surrogata, detta “gestazione per altri” (GPA), praticata in diversi Paesi, è la messa a disposizione del corpo delle donne per far nascere bambini che saranno consegnati ai loro committenti.

Lungi dall’essere un gesto individuale, questa pratica sociale è realizzata da imprese che si occupano di riproduzione umana, in un sistema organizzato di produzione, che comprende cliniche, medici, avvocati, agenzie etc. Questo sistema ha bisogno di donne come mezzi di produzione in modo che che la gravidanza e il parto diventino delle procedure funzionali, dotate di un valore d’uso e di un valore di scambio, e si iscrivano nella cornice della globalizzazione dei mercati che hanno per oggetto il corpo umano.

Se nessuna legge lo protegge, il corpo delle donne è richiesto in quanto risorsa a vantaggio dell’industria e dei mercati della riproduzione. Certe donne acconsentono a impegnarsi in un contratto che aliena la loro salute, la loro vita e la loro persona, sotto pressioni multiple: i rapporti di dominazione famigliari, sessisti, economici, geopolitici.

Infine, la maternità surrogata fa del bambino un prodotto con valore di scambio, in modo che la distinzione tra persona e cosa viene annullata. Il rispetto del corpo umano e l’uguaglianza tra donne e uomini devono prevalere sugli interessi particolari.

Di conseguenza, in nome dei diritti della persona umana, noi, firmatarie e firmatari della Carta:

–  denunciamo l’utilizzo degli esseri umani il cui valore intrinseco e la cui dignità sono cancellati a favore del valore d’uso o del valore di scambio;

–  rifiutiamo la mercificazione del corpo delle donne e dei bambini;

–  chiediamo alla Francia e agli altri Paesi europei di rispettare le convenzioni internazionali per la protezione dei diritti umani e del bambino di cui sono firmatari e di opporsi fermamente a tutte le forme di legalizzazione della maternità surrogata sul piano nazionale e internazionale.

Noi chiediamo inoltre, in nome dell’uguale dignità di tutti gli esseri umani, che essi agiscano con fermezza per abolire questa pratica a livello internazionale, in particolare promuovendo la redazione, l’adozione e l’efficace messa in pratica di una convenzione internazionale per l’abolizione della maternità surrogata.