We’e’ena Tikuna, l’influencer indigena dell’Amazzonia

We’e’ena Tikuna, l’influencer indigena dell’Amazzonia

We’e’ena Tikuna – 33enne indigena del popolo Tikuna in Brasile – è un’ influencer che sui social network diffonde la cultura indigena del suo popolo. Cantautrice, scrittrice, attivista e artista, We’e’ena è anche fashion designer:  “Creo i miei disegni con un occhio ai nostri antenati, ma anche con uno sgaurdo al nostro futuro”, racconta

 

We’e’ena Tikuna, 33 anni, è una donna del popolo Tikuna del Brasile. Nata nella terra indigena Tikuna Umariaçu in Amazzonia, si è traferita dal villaggio alla città all’età di 12 anni. Non parlava portoghese, la lingua dominante in Brasile, ma oggi è una vera e propria influencer con canale YouTube e sito web.

Cantante indigena, nutrizionista e designer di moda We’e’ena è anche un’artista grafica che ha vinto numerosi premi e ancora un’oratrice, scrittrice e attivista indigena che è apparsa in TV e alla radio ed è stata pubblicata su numerose riviste. Inoltre, ha partecipato a numerosi dibattiti parlando di temi profondi della cultura e dell’alimentazione indigena, della visibilità delle donne indigene, dell’imprenditorialità e della spiritualità indigena. Tiene conferenze sulla cultura indigena e l’ambiente per l’Istituto Brasiliano per la Difesa della Natura ed è attualmente editorialista della rivista Women’s Connection.  Ha lanciato il primo marchio di abbigliamento contemporaneo disegnato da una donna indigena brasiliana. “Era il mio sogno creare e disegnare la mia linea di abbigliamento indigeno e da dodici anni lo sto realizzando”, racconta.

“Tutta l’arte è una forma di resistenza. Noi indigeni siamo i protagonisti delle nostre storie. Con i miei disegni di moda voglio dare visibilità alla cultura indigena, alle donne indigene e alla bellezza delle creazioni di artisti contemporanei come me che lottano per la causa indigena”. Per esempio, le sue sfilate hanno una colonna sonora indigena e le modelle sono tutte o quasi tutte indigene.

I Tikuna usano vernici per disegnare grafici sulla pelle e indossano abiti fatti con la fibra di tururi, una specie di albero amazzonico. “Quando mi sono formato come artista visivo ho fatto uno studio approfondito della grafica Tikuna. Ogni disegno ha il suo significato e la sua importanza e ora incorporo tutto questo significato ancestrale in ogni capo d’abbigliamento e poi aggiungo i miei tocchi contemporanei”, continua We’e’ena.

In Brasile, il body painting è un mezzo di espressione legato a varie manifestazioni della cultura indigena, un modo per trasmettere informazioni ricche di significato, un sistema di comunicazione visiva, in cui la maggior parte delle pitture corporali rappresentano la fauna, la flora, i fiumi, la foresta o gli oggetti quotidiani. I colori sono fatti da piante come l’achiote, il genipapo o il babassu, il più delle volte mescolati con argilla gialla e succhi estratti da alberi di palma. “Tutti i nostri rituali sono rappresentati nel body painting. C’è un disegno specifico per ogni aspetto della vita che celebriamo: uno simboleggia la nostra continua lotta per i nostri diritti, un altro il matrimonio, un terzo la morte e così via”-.

Da quando i bianchi sono arrivati in Brasile, la grafica indigena ha sempre attirato l’attenzione di storici, scrittori e viaggiatori. Oltre alla bellezza dei disegni, ciò che ha sorpreso di più è il fatto che oltre a dipingere il proprio corpo gli indigeni decorano anche gli oggetti d’uso comune, come archi, frecce, ceramiche e altri prodotti d’artigianato. “La grafica indigena esprime più di un semplice desiderio di bellezza: è un complesso codice di comunicazione che, per noi indigeni, rappresenta la nostra cultura e tradizione. Creo i miei disegni con un occhio ai nostri antenati, ma anche con un occhio al nostro futuro”,

Le doti artistiche di We’e’ena Tikuna vanno ben oltre il fashion design. Come promotrice del patrimonio e della cultura del suo popolo Tikuna, We’e’ena è una profonda studiosa della storia della sua cultura e delle canzoni del suo popolo. Lei stessa ha composto molte canzoni e ha completato il suo primo album, intitolato We’e’ena: Indigenous Enchantment, distinguendosi nella scena musicale nazionale. I suoi testi parlano di resistenza culturale, identità indigena, conservazione della natura e tanto altro. È stata la prima donna indigena a partecipare al Festival Nazionale della Musica del Brasile del 2017, la più grande celebrazione della musica popolare brasiliana.

We’e’ena è anche la prima Tikuna a laurearsi in Nutrizione e – dopo aver lavorato in cliniche dove si è occupata della salute di adulti, bambini, donne incinte e anziani – lavora oggi all’Università Anhanguera di Santo André, a San Paolo.

 

Foto: Medium.com