Il nuovo segretario Onu e il question-time della società civile

Il nuovo segretario Onu e il question-time della società civile

Se foste nei panni di chi deve scegliere il futuro segretario generale dell’Onu, quali domande fareste ai candidati durante il colloquio? Non è un giochetto per futuri responsabili delle risorse umane, ma un’iniziativa che le Nazioni Unite lanciano per la prima volta in settant’anni.

Il mandato dell’attuale segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon scadrà alla fine del 2016 ma le nomine stanno già arrivando e a metà aprile ci sarà l’audizione dei possibili candidati durante l’Assemblea generale delle Nazioni Unite.

La novità di quest’anno, per la prima volta da quando l’Onu è stato fondato, è il coinvolgimento della società civile nel processo di selezione dei candidati. Le organizzazioni non governative ma anche singoli cittadini sono stati invitati entro il 20 marzo a rivolgere le proprie domande a chi aspira ad essere il futuro segretario generale.

Siamo nel 2016 e la tecnologia aiuta, come ha detto alla radio delle Nazioni Unite Susan Alzner, dell’ufficio che fa da collegamento fra l’Onu e le ong. Le domande si possono porre via Twitter e Instagram usando l’hashtag #UNSGcandidates, oppure online su un sito appositamente creato. Per avere informazioni sul processo e su come funziona c’è anche un indirizzo mail da contattare.Tutte le domande saranno raccolte in un database delle Nazioni Unite alcune saranno scelte da rappresentanti della società civile per essere poste ai candidati durante la prima fase di selezione tra il 10 e il 14 aprile.

Certo, non c’è troppo da illudersi che il parere della società civile sarà determinante nella scelta del nono segretario generale. E durante il processo di selezione le organizzazioni non governative potranno porre una o due domande a ciascun candidato, però è un inizio. Ed è interessante leggere le domande di chi ha accettato di porre la propria domanda sui social.

Eccone alcune:

Sull’Onu: “C’è qualche piano realistico per rimuovere il potere di veto, così che tutti i voti nelle Nazioni Unite abbiano lo stesso peso?” @SStein84

 

Diritti umani: “Prenderebbe qualche provvedimento rispetto alle violazioni dei diritti umani da parte dell’Arabia Saudita, in particolare rispetto al suo ruolo nell’Onu?” @bill52600

 

Siria: “Quale soluzione propone per risolvere il conflitto in Siria?” @liviq93

 

Donne: “E se il prossimo segretario generale fosse una donna? Cosa intende fare per garantire parità opportunità nelle future elezioni?” di @AlexandraNiall

 

Partecipazione: Le persone con disabilità sono state per troppo tempo ai margini della discussione sullo sviluppo. Come intende cambiare questa situazione? @brianinbrighton

 

Ambiente: “Qual è la sua visione rispetto al cambiamento climatico e alle questioni ambientali” chiede @PatricioRP

Dal 10 al 14 aprile durante l’Assemblea generale dell’Onu i candidati in lizza per il ruolo di segretario generale esporranno la loro visione e risponderanno alle domande degli stati membri e dei rappresentanti delle società civile. Anche questo procedimento rappresenta una novità: per la prima volta i candidati si presentano a tutti gli stati membri prima che all’interno del Consiglio di sicurezza.

A illustrare il nuovo processo è stato il presidente della 70esima Assemblea generale dell’Onu, Mogens Lykketoft. Una settimana prima della riunione a porte aperte dell’Assemblea, i candidati devono sottoporre la loro visione di un massimo di 2000 parole. Durante la discussione pubblica, ogni candidato avrà due ore, fra cui 10 minuti per presentarsi e poi rispondere alle domande dei rappresentanti degli stati membri. Se il tempo lo permetterà, anche uno o due rappresentanti della società civile avrà l’opportunità di rivolgere un quesito ai candidati. Tutta la conferenza sarà pubblica e verrà trasmessa in diretta su Internet, nelle lingue ufficiali dell’Onu. Nei prossimi mesi, Lykketoft inviterà tutti i candidati a partecipare a tre dibattiti tematici di alto livello, focalizzandosi particolarmente sulle sfide ed opportunità che il prossimo Segretario generale dell’Onu dovrà affrontare.

Il Consiglio di sicurezza inizierà entro la fine di luglio la discussione per la candidatura finale di settembre o ottobre. Il nuovo Segretario assumerà l’incarico a gennaio del 2017. Questa posizione si alterna fra i vari continenti. Secondo il regolamento, il prossimo Segretario generale dell’Onu dovrà essere scelto tra i paesi dell’Europa orientale. Fin dalla fondazione dell’Onu, ci sono già stati 8 Segretari generali, fra cui 3 dall’Europa, 2 dall’Africa, 2 dall’Asia ed 1 dall’America latina. Nessun di loro proviene dall’Europa orientale.

Sono sei le nomine finora pervenute: Srgjan Kerim (ex ministro della Macedonia), Vesna Pusić (vice premier e ministro degli affari esteri ed europei della Croazia), Igor Luksic (vice premier e il ministro degli esteri e dell’integrazione europea del Montenegro), Danilo Turk (l’ex presidente della Slovenia), Irina Bokova (Bulgaria, direttore generale Onu per l’educazione, la scienza e la cultura), e Natalia Gherman (vice premier e ministro dell’integrazione europea della Moldavia).

C’è chi afferma che c’è l’intenzione di nominare una donna per la prima volta come segretario generale. Lo stesso Lykketoft il mese scorso ha rivolto un appello pubblicamente nel Consiglio di sicurezza per considerare seriamente la selezione di candidati femminili.