Il piccolo cuore di Martina

ERMONDADE
In questa regione la soppressione di bambini a causa di malattie o malformazioni è un’abitudine che sta scomparendo grazie a un lavoro di informazione e al miglioramento delle opportunità sanitarie, ma purtroppo ancora si verificano non pochi casi

 

Come già vi raccontavo, qui nella nostra parrocchia di São Domingos dal 2017 abbiamo iniziato l’attività della Pastorale del bambino (Pastoral da Criança). Ogni mese alcuni volontari vanno a visitare in casa bambini e donne incinte per fornire alle famiglie informazioni su come vivere una buona gravidanza e come ottenere un buono sviluppo dei piccoli.

In una delle visite in un villaggio, mi sono imbattuto nel caso di Martina. La bimba all’epoca aveva un anno e mezzo e guardandola si capiva chiaramente che aveva dei seri problemi di salute: sembrava una neonata di sei mesi al massimo, il battito del suo cuore era molto accelerato e il respiro sempre affannato. I membri della famiglia, credendo che fosse posseduta da uno spirito malvagio, volevano eliminarla. In questa regione dell’Africa la soppressione di bambini a causa di malattie, malformazioni, a volte anche per il fatto di essere gemelli è un’abitudine che sta scomparendo grazie a un lavoro di informazione e sensibilizzazione e al miglioramento delle opportunità sanitarie, ma purtroppo ancora si verificano non pochi casi di queste pratiche. Per evitare che Martina ne fosse vittima, la madre di 19 anni, che viveva in Senegal, è scappata con sua figlia e si è rifugiata a casa di alcuni parenti qui in Guinea-Bissau. Siamo riusciti a portare la piccola dal medico per alcuni esami e abbiamo scoperto che era nata con un problema al cuore.

Dopo molte difficoltà per i documenti, siamo riusciti a inserire Martina nella lista d’attesa per andare in Portogallo e lì essere sottoposta all’intervento di cui ha bisogno. Si prevedeva che potesse partire a febbraio del 2020, ma la pandemia di Coronavirus ha scompaginato tutti i piani e, dopo due anni, non ci hanno ancora chiamati. Quando contattiamo l’ospedale, ci dicono che si deve aspettare. Il problema è che per questo tipo di pratica c’è tanta corruzione e a volte la precedenza va a chi paga illegalmente. Da quando ha iniziato la cura, Martina e la mamma sono a Bissau, a casa di uno zio che le ha accolte. La bimba sta crescendo, ha iniziato a camminare e a parlare. Ma avrà bisogno dell’intervento, in caso contrario non avrà un futuro prospero. Pregate con me affinché riesca a essere operata il prima possibile.

Colgo l’occasione per sottolineare l’importanza della Pastorale del bambino qui nella nostra parrocchia: anche se è un lavoro molto faticoso ha già dato i suoi frutti, salvando madri e bimbi direttamente e indirettamente, andando talvolta oltre l’obiettivo della pastorale stessa. Un esempio sono le gemelle Marcia e Catarina, di cui vi ho già parlato, e, a Dio piacendo, lo sarà anche Martina.