Innovazione salvavita

Innovazione salvavita

Dai frigoriferi a energia solare alla telefonia mobile per informare le donne in gravidanza. Tante buone idee che aiutano a salvare vite

 

Ci sono idee semplici e a basso costo che funzionano bene. Come il metodo “mamma canguro” che favorisce il recupero dei prematuri con il contatto petto a petto prolungato con la mamma subito dopo la nascita. Poi ci sono le innovazioni tecnologiche, come i frigoriferi a energia solare per trasportare i vaccini, o la telefonia mobile per informare le puerpere e rispondere ai loro dubbi, anche nei villaggi africani più remoti. L’innovazione usata con intelligenza può salvare le vite delle mamme e dei bambini.

Alain Nteff è un giovane ingegnere informatico di 24 anni del Camerun e la piattaforma che ha inventato tre anni fa, GiftedMom (in italiano “mamma talentuosa”), ha vinto nel 2016 il premio del Commonwealth come migliore applicazione web in ambito sanitario. L’idea è semplice: in Camerun, dove la mortalità infantile è ancora molto alta (57 morti ogni mille nascite), l’applicazione invia messaggi sms alle donne sulle visite da fare durante la gravidanza e, dopo il parto, con le scadenze delle vaccinazioni consigliate. Le madri o future madri possono inviare le loro domande a un numero telefonico gratuito e ricevere risposte da medici o da personale sanitario qualificato nel giro di dieci minuti.

Nel caso di complicazioni, la persona viene indirizzata verso il centro sanitario più vicino. Nel Nord del Camerun il progetto ha coinvolto 36 centri sanitari, creando una rete di assistenza nuova per le mamme, e riuscendo a diminuire le morti legate al parto. Dal Camerun l’applicazione si è già diffusa in Nigeria e Mali, grazie anche al fatto di “parlare” lingue locali come il fulfuldé e il pidgin english, oltre all’arabo, al francese e all’inglese, e nel 2017 punta a raggiungere cinque milioni di donne, espandendosi in Kenya, Burkina Faso, Senegal e Africa australe. I servizi per le mamme sono gratuiti, ma l’attività è di tipo imprenditoriale e sta crescendo attraverso partnership con organizzazioni non governative e imprese sociali del continente.

«In Africa si utilizza sempre di più la telefonia mobile sia per informare e assistere le madri che per avere un immediato feedback dagli operatori sanitari sul campo – dice da Dakar Gianluca Flamigni, consulente dell’Unicef per le vaccinazioni in Africa occidentale -. Grazie alla buona copertura delle reti telefoniche è ormai possibile raggiungere i villaggi nelle aree rurali remote».

La tecnologia è stata di fondamentale importanza in Africa anche per la diffusione dei vaccini: «Uno dei problemi dei vaccini è la conservazione – spiega Flamigni -. La temperatura nei contenitori deve restare in una finestra che va dai meno 2 ai 5 gradi. Ora esistono dei rilevatori di temperatura che, dai depositi nelle aree rurali dove sono conservati, allertano la persona responsabile che è nella capitale quando c’è una variazione anomala, in modo che si possa fare in tempo a salvarli. In quasi tutti i Paesi africani alle nostre latitudini si sono diffusi i frigoriferi a pannelli solari per conservare i vaccini: possono essere installati facilmente e permettono di evitare l’uso dei generatori, che sono costosissimi e richiedono carburante per poter funzionare».

A volte soluzioni semplici ed economiche sono riuscite ad abbattere la mortalità materna. In Uganda Medici con l’Africa-Cuamm ha notato che c’era un aumento di complicazioni legate al parto di notte, nei villaggi dove mancava l’energia elettrica. Le donne non venivano assistite semplicemente perché era difficile per le ostetriche lavorare al buio. Introducendo un kit per l’illuminazione alimentato a pannelli solari c’è stato un notevolissimo incremento di parti assistiti.