A Città del Messico a novembre il «Sinodo» dell’America Latina

A Città del Messico a novembre il «Sinodo» dell’America Latina

A quattordici anni dall’Assemblea di Aparecida il Celam ha convocato in una forma sinodale un’Assemblea ecclesiale dell’America Latina e dei Caraibi, che si terrà a Città del Messico dal 21 al 28 novembre sul tema «Siamo tutti discepoli missionari in uscita». La raccomandazione di Papa Francesco: «Sia davvero un evento del popolo di Dio, non solo di un’élite»

 

Le Chiese dell’America Latina tornano a riflettere sul proprio cammino in un grande momento comunitario. A quattordici anni ormai dalla V Assemblea generale dell’episcopato latino-americano – tenutasi nel 2007 ad Aparecida – lo fanno però in una nuova forma: un’Assemblea ecclesiale delle Chiese dell’America Latina e dei Caraibi, alla quale non parteciperanno solo i vescovi. Sarà un momento sinodale, frutto di una grande consultazione che durerà alcun mesi e avrà il suo momento conclusivo nell’assemblea vera e propria, che dovrebbe tenersi a Città del Messico dal 21 al 28 novembre 2021.

L’appuntamento – nell’aria già da qualche tempo ma finora tenuto in stand-by a causa della pandemia – è stato annunciato ufficialmente domenica scorsa con un evento on line promosso dal Celam, il Consiglio delle Conferenze episcopali dell’America Latina e dei Caraibi. Il tema dell’Assemblea sarà «Siamo tutti discepoli missionari in uscita» e il logo mostra significativamente la barca di Pietro spingersi al largo dal profilo dell’America Latina.

«Sarà un grande evento ecclesiale per ringraziare, contemplare, approfondire e ravvivare i frutti e le sfide lasciateci dalla V Conferenza Generale di Aparecida – ha spiegato l’arcivescovo di Trujillo, Miguel Cabrejos Vidarte, che è presidente del Celam -. Ogni battezzato è chiamato ad essere protagonista della missione».

E proprio al carattere popolare di questo cammino ha fatto riferimento anche Papa Francesco in un suo videomessaggio inviato al Celam per questa presentazione: «Che questa Assemblea ecclesiale – ha detto ai vescovi – non sia un’élite separata dal santo popolo fedele di Dio. Insieme al popolo: non dimenticatelo, siamo tutti parte del popolo di Dio, siamo tutti parte di esso, e questo popolo di Dio che è infallibile “in credendo”, come ci dice il Concilio, è quello che ci dà l’appartenenza. Fuori dal popolo di Dio sorgono le élite, le élite illuminate da un’ideologia o da un’altra, e questa non è la Chiesa. La Chiesa si dà nello spezzare il pane, la Chiesa si dà con tutti, senza esclusione».

Da parte sua il segretario generale del Celam, mons. Jorge Eduardo Lozan, ha spiegato che l’appuntamento si terrà in forma mista, con alcune presenze a Città del Messico ma anche partecipazioni da remoto da ciascuno dei Paesi che fanno parte del Celam. «Nell’enorme creatività che la pandemia ha risvegliato nella Chiesa c’è anche lo sforzo enrme in favore della comunicazione a ogni livello: parrocchiale, diocesano e continentale – ha spiegato -. E in questo cammino avremo tre dimensioni nella preparazione: quella spirituale, quella dell’ascolto e quella dell’incontro. La dimensione spirituale perché sappiamo che il centro della nostra vita è Cristo, che ci insegna il comandamento nuovo di amare Dio sopra ogni cosa e il prossimo come noi stessi. Un tempo per l’ascolto, perché lo Spirito Santo parla nei cuori di tutti i membri della sua famiglia e di tutti i credenti. E un tempo anche per incontrarsi, per dialogare e discernere insieme quali sono queste nuove sfide alle quali il Signore ci invita e assumerle con gioia».