Straripare la misericordia “da” e “nelle” città

Straripare la misericordia “da” e “nelle” città

All’Assemblea Ecclesiale dell’America Latina la riflessione del teologo Carlos Maria Galli sulle megalopoli dove vivono 8 su 10 abitanti del continente come luogo privilegiato della Chiesa in uscita. “Dobbiamo riconoscere che Dio vive nelle città, scoprire la sua presenza nelle gioie e nei dolori della gente”

 

All’Assemblea Ecclesiale dell’America Latina e dei Caraibi, che si sta svolgendo virtualmente e di persona in Messico, la riflessione principale ha affrontato il nucleo di questa originale convocazione: la Chiesa in uscita missionaria.

Il teologo argentino, Carlos María Galli, ha sottolineato come Papa Francesco stia chiamando la Chiesa a mettere in moto un processo di riforma missionaria che è stato suggerito dal Concilio Vaticano II ed è ancora in corso; un rinnovamento permanente guidato da “discepoli missionari” la cui caratteristica principale è la gioia.

“La parola gioia è in quasi tutti i documenti di Francesco. Jorge Bergoglio ha meditato per decenni una frase di Paolo VI: ‘Conserviamo la dolce e confortante gioia di evangelizzare'”, ha spiegato Galli, attuale coordinatore dell’equipe teologico-pastorale del Celam, che è stato teologo ad Aparecida e conosce molto bene il Santo Padre, che è stato il suo arcivescovo a Buenos Aires per quindici anni.

Il teologo ha anche aiutato a far luce sul concetto di “straripamento” dello Spirito a cui il Papa si riferisce spesso, che era già presente ad Aparecida e a cui Francesco ha fatto riferimento anche nel messaggio di apertura dell’Assemblea Ecclesiale.

Per Francesco, il termine “traboccare” significa un eccesso di amore. Lo applica prima di tutto alla misericordia, ed è per questo che parla dello straripamento della misericordia di fronte a tanta miseria rivelata dalla pandemia. E soprattutto lo applica alla sinodalità; un eccesso di creatività per cercare linee di superamento dove ci sono profonde differenze, per evitare che le differenze diventino divisioni e per cercare che le coincidenze diventino consenso, come vogliamo in questa assemblea”, ha detto Galli. Ha aggiunto che “la parola straripamento ci apre alla generosità creativa dello Spirito per darci la vita, e la vita abbondante di Gesù”. Abbondante potrebbe essere tradotto come traboccante. La sovrabbondanza dell’amore di Cristo”.

Dal “Documento di discernimento comunitario”, che sintetizza i contributi registrati durante l’anno e che rappresentano un punto di partenza per i dialoghi tra i membri dell’assemblea, Galli ha evidenziato l’indicazione pastorale che indica il passaggio da una pastorale urbana a una pastorale delle città. Un tema già presente alla Conferenza di Aparecida e sul quale Galli sta riflettendo molto negli ultimi tempi.

L’America Latina è “la regione più urbanizzata del mondo” dove “otto ogni dieci persone vivono in città e molti in grandi megalopoli come Città del Messico, San Paolo, Buenos Aires, Rio de Janeiro, Bogotà, Lima, Santiago del Cile, Monterrey e molti altri”, ha detto Galli. E ha suggerito: “Dobbiamo riconoscere che Dio vive nelle città e tra i cittadini. Con uno sguardo contemplativo dobbiamo scoprire la sua presenza, non inventarla, riconoscerlo nelle gioie e nei dolori, nel dolore e nell’amore”.

Dalle testimonianze raccolte nel processo di ascolto, Galli ha evidenziato un’espressione che considera una vera “perla”: “Dobbiamo andare verso una Chiesa che esce nelle città”. E ripeteva “uscire nelle città” perché, diceva, “le periferie umane sono le periferie urbane, suburbane, sociali, geografiche ed esistenziali”. Ha citato di nuovo Francesco per indicare che la chiamata è di “andare agli altri dove sono e come sono, non come voglio che siano, ma come sono; non dove voglio che siano, ma dove sono”. Questa è l’uscita missionaria.

La riflessione di Galli ha messo a fuoco il lavoro dei circa cinquanta gruppi, in cui laici e religiosi di diversi Paesi cercano di discernere le risposte alle nuove sfide. Il risultato di questi dialoghi comincia ad essere sintetizzato da una commissione di teologi ed esperti pastorali. Sabato dovrebbero essere rese pubbliche le conclusioni preliminari, che saranno poi riunite in linee d’azione o, come vengono chiamate dal Celam, “di ri-evangelizzazione”.