Corea del Sud, non solo K-pop: la band cattolica che avvicina a Dio ti

Corea del Sud, non solo K-pop: la band cattolica che avvicina a Dio ti

Si chiamano i The Seventeen e sono un gruppo di 30 ragazzi che produce, suona e incide musica cattolica. Uno dei cantanti: “Molti nostri coetanei si avvicinano alla Chiesa anche grazie alle nostre canzoni”

 

Dal miliardo di visualizzazioni su YouTube raggiunto e superato a ogni video caricato dai BTS, la band K-pop del momento, al successo planetario di “Squid-Game”, la serie tv che nel giro di pochissimi giorni ha superato i 110 milioni di spettatori, convertendosi nella fiction più vista di sempre. In un momento storico in cui tutto ciò che è targato Corea del Sud sembra destinato a trasformarsi in un tormentone mondiale e in una macchina da soldi, anche la Chiesa cattolica nel Paese dell’Asia Orientale sembra voler spingere forte sulla cultura pop e sul mondo giovanile. Lo fa con i The Seventeen, una band originaria di Seoul che, ad oggi, si compone di un considerevole collettivo formato da 30 ragazzi e ragazze che dedicano il loro tempo libero alla musica. In particolare alla musica cattolica.

“I nostri testi sono fondamentalmente basati sulla Bibbia, ma a volte vogliamo solo esternare le nostre speranze ed i nostri sentimenti di giovani cattolici – ha raccontato Kim, uno dei cantanti, ad UCA News -. La nostra musica non è solo su YouTube, ma abbiamo un account molto seguito anche su Apple Music e uno su Spotify”. Il gruppo si è formato nel 2017 quando una serie di talenti canori parteciparono singolarmente alla 17esima edizione (da qui il nome The Seventeen) del concorso musicale indetto dal Korean Catholic Broadcasting Center. Alcuni di loro decisero di fare gruppo e portare avanti collettivamente questa sorta di cantautorato cattolico in chiave pop-giovanile.

Il 17 di ogni mese, il gruppo pubblica un nuovo video sul canale YouTube. Il 4 settembre i The Seventeen hanno eseguito un concerto in streaming per gli oltre 30mila iscritti alla loro pagina. “Ci sosteniamo economicamente grazie alle donazioni dei nostri fan e delle persone che ci seguono – rivela Kim, 35enne ingegnere informatico di Seoul e grande appassionato di musica -. Quello che ci rende più orgogliosi è sapere che alcuni giovani riescono ad incontrare il Signore anche grazie alla nostra musica. Negli ultimi mesi stiamo anche aggiungendo i sottotitoli in inglese alle nostre canzoni per renderle internazionali e far conoscere la bellezza della chiesa coreana anche al resto del mondo”.

I The Seventeen hanno già pubblicato due album e sono molto richiesti nelle parrocchie di diverse comunità cattoliche in Sud Corea. “Tanti sacerdoti ci hanno scritto dicendoci che trovano molto utile la nostra musica e che la sfruttano come strumento per arrivare più facilmente ai giovani. Alcuni di loro hanno voluto partecipare attivamente ai nostri video. Altri, invece, ci chiedono gli spartiti per poter eseguire le canzoni nelle loro parrocchie” racconta Kim.