Thailandia: la missione di Fang alla diocesi di Chang Mai

Thailandia: la missione di Fang alla diocesi di Chang Mai

Nel corso di una solenne celebrazione dopo 46 anni di presenza i missionari del Pime hanno consegnato alla Chiesa locale la parrocchia dell’Epifania. Padre Arioldi: «Il frutto è maturo. A noi il compito di ripartire per andare dove c’è ancora più bisogno»

 

Sabato 28 settembre in una celebrazione eucaristica i missionari del Pime in Thailandia hanno simbolicamente e solennemente rimesso nelle mani del vescovo di Chiang Mai, mons. Francis Xavier Vira Arpondratana, la responsabiità pastorale della Epiphany Catholic Church di Fang che il vescovo ha  consegnato simbolicamente al superiore dei padri Betharam.

Avendo già risolto la parte amministrativa con la consegna ufficiale e rigorosa dei beni e dei documenti il 17 settembre, il tono della celebrazione di sabato 28 ha dato spazio al ringraziamento al Signore per aver benedetto il lavoro del Pime in questi 46 anni a Fang. E alla preghiera di supplica per il futuro pastorale di questa zona, per il cammino di fede dei catechisti, dei Prayer Leader, della gente. La celebrazione è stata semplice e solenne al tempo stesso, densa di preghiera e di commozione a tratti. Padre Marco Ribolini e padre Massimo Bolgan che conoscono la gente e hanno lavorato a Fang spendendosi per il bene della gente in questa zona nascondevano a fatica gli occhi lucidi e la commozione.

La celebrazione è iniziata con l’accoglienza del Vescovo, alla quale è seguita la celebrazione eucaristica. Padre Massimo come parroco dimissionario ha dato il benvenuto al vescovo. A celebrazione eucaristica conclusa è seguito il rito di consegna: padre Maurizio Arioldi, superiore regionale del Pime in Thailandia, ha consegnato un modellino della Epiphany Catholic Church al vescovo che a sua volta lo ha consegnato al superiore dei padri Betharam.

«Lasciamo ad altri, non perché siamo a corto di personale – ha spiegato padre Arioldi – non perché ci sono problemi o abbiamo litigato con la gente, non perché i soldi sono finiti, ma perché dal nostro punto di vista, il frutto è maturo e pronto da consegnare. Il nostro compito è finito e noi andiamo oltre dove forse è più necessario, nel desiderio di andare più ad gentes».Padre Arioldi ha anche espresso sentimenti di commozione «nel vedere che Dio ha benedetto il lavoro missionario del Pime in questi 46 anni, madando collaboratori validi, leali pieni di fede (Suore, catechisti e Prayer Leader) che hanno svolto insieme ai nostri il compito di evangelizzare». Ha ricordato inoltre tutti i confratelli che hanno lavorato a Fang: «Dio solo sa le loro gioie, le loro fatiche, il loro impegno, le loro lotte, oltre allo sforzo finanziario per spingere avanti il lavoro missioanario». Ha  espresso infine la sua gioia per il fatto che saranno che i padri di Betharram a portare avanti la missione. «Ne siamo felici e anche padre Giovanni Zimbaldi, nell’ultimo incontro che ho avuto con lui prima che morisse, lo era», ha ricordato.

Da parte sua il superiore dei padri di Betharam ha ringraziato il Pime per l’opera svolta e per il dono che l’opportunità ora offerto loro. ha promesso che faranno di tutto per proseguire sul cammino tracciato. Da parte sua il vescovo Francis Xavier Arpondratana ha consegnato al Pime un regalo simblocio: una scultura in legno che rappresenta la Bibbia dalla quale escono due mani che contengono il Cenacolo. Il vescovo ha spiegato che le mani rugose di questa scultura gli ricordano le mani di padre Zimbaldi. E la giornata si è conclusa proprio al cimitero, davanti alla tomba di padre Zimbaldi, per affidare al patriarca il futuro della sua gente.